BARUZZI, Cincinnato
Scultore, nato ad Imola nel 1790, morto a Bologna nel 1878, fu quivi scolaro di Giacomo De Maria, scultore neoclassico, e si perfezionò poi in Roma sotto la guida del Canova, cui rimase sempre fedelissimo, anche quando altri spiriti ed altre forme dominarono in arte. Fattosi una certa rinomanza per alcune sue statue, quali la Ninfa sedente e La Silvia, ispirata dall'Aminta del Tasso, lodate particolarmente per la fattura delicata e preziosa, nel 1831 fu chiamato a succedere al De Maria nell'Accademia di belle arti, ove per quasi un trentennio (1831-1860) fu a capo d'una fiorentissima scuola, cui pur giovarono le commissioni numerose che egli ebbe anche dall'estero.
Delle opere del B. citeremo: a Bologna, il monumento Baciocchi in S. Petronio, una Venere nella biblioteca comunale, varie tombe e busti alla Certosa; a Ravenna, il medaglione dell'arcivescovo Codronchi nel Duomo, e il busto del cardinale Rivarola all'Accademia di belle arti; a Ferrara, monumenti nel cimitero.
Bibl.: Tambroni, in Giornale Arcadico, XV (1822), p. 391; L. Poletti, ibidem, XXXV (1827), pp. 97-101; N. Citadella, Guida di Ferrara, Ferrara 1873, pp. 132, 137; C. Ricci, Guida di Bologna, Bologna 1914, passim; id., Guida di Ravenna, Bologna 1914, pp. 34 e 130.