CIMONE di Cleone
Pittore greco di età arcaica, nativo di Cleone presso Corinto. Sostanzialmente non si sa di lui più di quanto Plinio (Nat. Hist., XXXV, 56) riassunse dalle fonti greche. Egli lo nomina alla fine d'un gruppo di pittori primitivi che giudica più antichi della fondazione di Roma; più specificamente, egli avrebbe perfezionato la maniera di Eumare. Da ciò si desume che fosse posteriore a quel gruppo e ad Eumare, che è circa della metà del sec. VI a. C. D'altronde, dal riscontro dei progressi notati nella sua maniera, con quelli della pittura vascolare, specialmente al tempo della transizione dallo stile a figure nere a quello a figure rosse, si volle dedurre la data della fine del sec. VI a. C. Stando a Plinio, C. inventò i catagrapha, hoc est obliquas imagines (sembrano così designati gli scorci, e varie espressioni, ossia atteggiamenti corrispondenti alla disposizione d'animo delle figure); distinse le membra secondo le articolazioni e trovò nelle vesti le increspature superficiali e le pieghe profonde (rugas et sinus). In queste notizie peraltro vi è esagerazione, giacché non può esser vero che Cimone abbia reso per il primo in pittura uno scorcio o una piega del vestito, bensì soltanto che ne abbia migliorato il rendimento e fatto un uso più largo. Possediamo due epigrammi (Anth. Pal., IX, 758; XVI, 84) ricordanti un pittore C., che è forse lo stesso di Cleone.
Bibl.: H. Brunn, Gesch. d. griech. Künstler, II, Stoccarda 1889, p. 10; E. Pfuhl, Malerei u. Zeichnung d. Gr., I, Monaco 1923, p. 496 seg.