ciliccio
. In Pg XIII 58 Di vil ciliccio mi parean coperti. Spiega il Grabher: " oggi generalmente indica una cintura di materia ruvida e pungente, messa sulla nuda carne a scopo di penitenza. Dante qui allude a veste di panno vile e pungente, usata per lo stesso scopo ". Infatti chiosa il Landino: " Si fa di setole, e non di lana; onde è vestimento freddo, perché è tessuto rado, è ruvido e pugne e rode le carni a chi se ne veste ". Quanto al significato simbolico, chiosa Pietro: " Figurat quod homo, volens se a vitio invidiae purgare, debet se inducere cilicio, hoc est reiicere bona mundana colorata facili decore, et ponere cor ad vera bona ".
Per le forme cilicio e cilizio, che compaiono in alcuni manoscritti, cfr. Petrocchi, Introduzione 451.