ciellismo
s. m. Il fenomeno sociale suscitato dal movimento Comunione e Liberazione.
• la possibilità è di vedere all’opera solo il partito del cemento e del mattone, un’imprenditoria senza un orizzonte diverso dal proprio portafoglio, divisa tra berlusconismo, leghismo, postfascismo, ciellismo. (Oreste Pivetta, Unità, 3 gennaio 2009, p. 30) • Il più solenne non è stato tanto il rito che il cardinal Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale, ha celebrato a Genova, ma quello che il cardinale Dionigi Tettamanzi ha officiato nel Duomo di Milano, capitale mondiale del «ciellismo realizzato», dove nel 1954 il movimento nacque nelle aule del Liceo Berchet come Gioventù Studentesca. (Alberto Statera, Repubblica, 23 febbraio 2010, p. 13, Politica e Chiesa) • Poiché questa cordialità indistinta verso qualunque tipo di potere, e di potente, è oggetto di legittimo sarcasmo ormai da qualche anno, non ripeteremo anche nel 2014 la solita solfa sulla misteriosissima natura di quel movimento, adattabile come la gommapane a qualunque pertugio o angolino che odori di governo. Diciamo, però, che nel clima aspro, conflittuale e spesso maleducato di questi anni l’ecumenismo politico dei ciellini comincia a rivestire, diciamo così, un evidente interesse terapeutico. Porzioni di ciellismo, in pillola o in tisana, andrebbero distribuite un po’ ovunque, e a piene mani nel web, per ammorbidire gli spigoli, lenire i lividi, con un bell’applauso pronto a scattare per chiunque si senta trascurato o incompreso. (Michele Serra, Repubblica, 27 agosto 2014, p. 26).
- Derivato dall’acronimo Cielle ‘Comunione e Liberazione’ con l’aggiunta del suffisso -ismo.
- Già attestato nella Stampa del 15 settembre 1982, p. 3 (Alfredo Venturi).