CICOGNA
. Tra le famiglie di più recente aggregazione all'ordine del Maggior Consiglio e conseguentemente del patriziato veneziano, figura la famiglia Cicogna, beneficata di tanto onore nella persona di Marco figlio di Luigi, a ricompensa dei servigi personali e pecuniarî offerti alla patria durante la guerra di Chioggia. Rapida fu l'ascesa della famiglia. I due pronipoti dell'avo glorioso, che ne perpetuarono la discendenza, Francesco e Bernardo, ne illustrarono degnamente il nome, l'uno nelle cariche dei reggimenti esterni (podestà di Malvasia, nel 1480; podestà e capitano di Capodistria; provveditore in Morea, 1498), l'altro nel fatto d'arme contro i corsari di Tunisi, nel 1496, quale capitano delle galee grosse. Ma il secolo d'oro della fortuna politica della famiglia è il sec. XVI con Nicolò, figlio di Francesco, podestà di Adria (1510) e di Asola, col fratello suo Giovanni Domenico (provveditore delle fabbriche sopra Treviso, 1540) e con Girolamo (capitano di Padova, 1561, poi podestà, 1566), per culminare coi tre fratelli nell'ultimo scorcio del secolo, Pasquale, Giovanni, Antonio, eroi delle epiche giornate di Lepanto. Il secondo trovò eroica morte nello scontro delle Curzolari (1570), mentre il primo saliva al seggio ducale (v. oltre) e il terzo era investito dell'alta dignità di procuratore di S. Marco. Dopo, la famiglia ricadde nell'ombra.
Bibl.: E. A. Cicogna, Iscrizioni veneziane, Venezia 1842-43, passim; id., Saggio di bibl. veneziana, Venezia 1847; G. Soranzo, Saggio di bibliografia veneziana, Venezia 1885.