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ciclone

Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
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ciclone


ciclóne [Der. di ciclo, nel signif. di "circolo"] [GFS] Nella meteorologia, perturbazione atmosferica a carattere generic. rotatorio, associata a un'area di bassa pressione (area ciclonica), delimitata da isobare chiuse e di valore decrescente verso il centro. I c. si distinguono generalm. in c. tropicali e c. extratropicali. (a) C. tropicali: pur occupando un'area minore, sono molto più intensi dei secondi e di minore durata; provocano venti di straordinaria violenza (intensità sino a l00÷150 nodi); a essi spetta propr. l'appellativo di c. (uragani, nelle Indie Occidentali, nell'Atlantico Settentrionale, in Australia; tifoni, nell'Oceano Indiano e nel Mar Cinese), e il loro studio è stato notevolmente esteso negli anni dopo il 1945. In un c. tipico, essendo l'aria sollecitata a muoversi dai punti di pressione più alta a quelli di pressione più bassa, il vento convergerebbe verso il centro (occhio del c.) se la sua direzione non fosse modificata dall'azione deviatrice della rotazione terrestre: questa fa rotare la direzione del vento verso destra (guardando nella direzione del gradiente di pressione) per un c. dell'emisfero boreale, verso sinistra per uno australe (fig. 1); alla distribuzione ciclonica che si registra presso il suolo corrispondono distribuzioni analoghe negli strati d'aria sovrastanti, però attenuate con il crescere dell'altezza, fino a estinguersi a una certa quota. Si formano sugli oceani, all'incirca tra la zona delle calme equatoriali e la zona degli alisei, sui 10° di latitudine; si spostano, con traiettoria approssimativamente parabolica e con velocità media di 10÷40 km/h, verso le medie latitudini, dirigendosi dapprima verso O, poi verso E (fig. 1); occasionalmente la traiettoria può risultare chiusa. La traiettoria del c. divide quest'ultimo in due zone (v. ancora fig. 1): una, detta semicerchio maneggevole, nella quale il vento è tale da spingere navi e aerei verso la coda del c., l'altra, detta semicerchio pericoloso, nella quale il vento soffia verso il fronte del ciclone. La stagione di massima frequenza è l'autunno o, nelle zone monsoniche, l'epoca d'inversione dei monsoni (fig. 2). La teoria generalm. ammessa per la loro formazione (ciclogenesi) è la seguente. La quiete e la forte insolazione della zona delle calme equatoriali determinano il surriscaldamento e il moto ascendente verso l'alto di una cospicua massa d'aria; la rilevante umidità di tale aria ascendente fa sì che il raffreddamento nella salita sia relativ. piccolo e che la salita prosegua sino a grandi altezze, determinando un violento, cospicuo risucchio d'aria in basso (il cosiddetto "colpo di pompa"). L'arrivo di un c. è preannunciato da vari indizi: grandi ondate di mare lungo, linee di cirri convergenti verso l'occhio del c., aria oppressiva e calda, anormalmente limpida. All'approssimarsi del c., la pressione cade bruscamente; il cielo è invaso da cirri-cumuli e poi da nembi piovosi, il vento si fa via via più teso e il mare s'ingrossa. Il passaggio dell'occhio del c. corrisponde a un'improvvisa calma, estendentesi su una zona circolare di 20÷40 km di diametro; poi si torna nel pieno della burrasca. (b) I c. extratropicali si formano nelle zone non tropicali, generalm. sugli oceani, spec. nei mesi invernali e non hanno i caratteri di regolarità (forma, traiettoria, direzione del vento) caratteristici dei c. tropicali; il vento, in partic., presenta bruschi salti di direzione, anche di 90°. Non v'è ancora unanime accordo sulle cause di tali c., peraltro comunem. attribuiti a un'intrusione di masse d'aria polari, fredde, nelle zone temperate. Sta comunque il fatto che si ha una circolazione ciclonica, costituita da una zona centrale d'aria calda, poco densa, inclusa in una zona di densa aria fredda (fig. 3) e che le perturbazioni meteorologiche più imponenti (pioggia, vento variabile) si hanno in corrispondenza delle superfici di separazione (fronti) dei due tipi di aria. L'aria calda occlusa nel c. viene via via rimpiazzata, in basso, da aria fredda; in qualche giorno la depressione si attenua: il c., come si usa dire, diviene occluso. Durante la formazione e la successiva occlusione il c. si sposta, con velocità assai variabile (sino a 80÷100 km/h); le traiettorie sono quanto mai irregolari; nel Mediterraneo, per es., la direzione prevalente è da O verso E. Il tempo determinato dai c. extratropicali è generic., nebbioso, piovoso, oppressivo nel fronte del c. (aria calda) e sereno, asciutto e relativ. freddo nella coda (aria fredda).

Vedi anche
anticiclone In meteorologia, area di alta pressione limitata da un sistema di isobare chiuse intorno a una regione (centro dell’anticiclone), nella quale la pressione presenta un massimo (fig. 1). Le caratteristiche termodinamiche e meteorologiche della zona atmosferica interessata da un anticiclone sono opposte ... tempesta Violenta perturbazione atmosferica, di varia estensione e durata, la cui caratteristica predominante è il vento intensissimo; differisce dal temporale (➔) per la mancanza di scariche elettriche atmosferiche; si ha tempesta di vento in assenza di pioggia o grandine, tempesta di mare o di lago se caratterizzata ... pioggia Precipitazione atmosferica allo stato liquido. meteorologia 1. Caratteristiche La pioggia ha origine dalla condensazione del vapor acqueo contenuto nell’atmosfera terrestre intorno a nuclei di condensazione costituiti da granuli di pulviscolo, da ioni o da particelle di sostanze igroscopiche (cloruri, ... cirro botanica Organo di attacco o di sostegno delle piante Angiosperme rampicanti non volubili (detto anche viticcio; v. fig.). I cirro derivano da metamorfosi ( cirrazioni) del caule (vite), delle foglie (Fabacee), delle stipole (Smilax aspera) o di radici (vaniglia). Sono semplici (passiflora) o ramosi ...
Categorie
  • GEOFISICA in Fisica
Altri risultati per ciclone
  • ciclone
    Enciclopedia on line
    meteorologia Perturbazione atmosferica associata a un tipo isobarico definito da un’area di bassa pressione ( area ciclonica), delimitata da isobare chiuse e di valore decrescente verso il centro. I c. si distinguono generalmente in tropicali ed extratropicali. C. tropicali Sono detti uragani nelle ...
  • ciclone
    Enciclopedia dei ragazzi (2005)
    Franco Foresta Martin Dai mari caldi un vortice d'aria distruttivo I cicloni nascono in genere nei mari tropicali, a causa dell'alta temperatura e della rapida evaporazione dell'acqua. Sono tempeste violente in grado di provocare centinaia di vittime e danni ingenti quando raggiungono la terraferma ...
  • CICLONE
    Enciclopedia Italiana (1931)
    Sistema di isobare chiuse intorno a un punto di minima pressione. Le isobare hanno, generalmente, forma irregolare che soltanto in una rappresentazione schematica può ridursi circolare o ellittica. Alla distribuzione ciclonica che si registra presso il suolo corrispondono distribuzioni analoghe negli ...
Vocabolario
ciclóne
ciclone ciclóne s. m. [dall’ingl. cyclone, der. del gr. κύκλος «cerchio, giro»]. – 1. a. In meteorologia, perturbazione atmosferica associata a un tipo barico costituito da un’area di bassa pressione (area ciclonica), delimitata da isobare...
ciclònico
ciclonico ciclònico agg. [der. di ciclone] (pl. m. -ci). – Di ciclone, che si riferisce a ciclone: area c., area di bassa pressione atmosferica (contrapposta all’area anticiclonica, di alta pressione); temporale c., temporale breve, ma...
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