CICLISMO (X, p. 208)
Il movimento ciclistico è in continua ascesa: favorito dal costante interessamento delle masse nelle nazioni che, come l'Italia, la Francia, il Belgio, la Svizzera, la Germania, l'Olanda, lo hanno sempre considerato all'avanguardia tra gli sport nazionali, sviluppato in paesi nei quali era poco diffuso, penetrato in altri, esso occupa un posto preminente nel quadro dell'attività sportiva mondiale.
Il numero delle nazioni, delle società, dei corridori, dei velodromi affiliati all'Unione Ciclistica Internazionale, che disciplina il movimento ciclistico, aumenta di anno in anno, come quello delle gare su strada e su pista. Sono sorte nuove grandi competizioni a tappe, a carattere internazionale: il Giro della Germania, quelli della Svizzera, dell'Ungheria, del Belgio, la Parigi-Nizza, affiancatesi al Giro di Francia e al Giro d'Italia, le più anziane e tuttora più importanti manifestazioni del genere.
Il miglioramento qualitativo atletico ha seguito di pari passo l'incremento quantitativo. Le medie orarie che si registrano ora nelle corse su strada sono nettamente superiori a quelle del passato. La velocità media si aggira sui 35-36 chilometri, ma non sono infrequenti le gare, specialmente a cronometro e su circuito (accresciute considerevolmente di numero per lo spiccato carattere spettacolare), nelle quali vengono superati i 40 chilometri orarî. Questi risultati sono possibili anche per le migliori condizioni delle strade, per la maggior leggerezza e scorrevolezza delle biciclette, per l'adozione ormai generale del cambio di velocità. Su pista l'ascesa è stata egualmente sensibile. Il progresso qualitativo del ciclismo può essere sintetizzato da una cifra: i km. 45,840 che costituiscono il nuovo massimo mondiale dell'ora.
Per ben 18 anni il primato stabilito da Oscar Egg (18 giugno 1914, pista di Buffalo, Parigi) con km. 44,247 ha resistito a tutti gli assalti. Il 27 ottobre 1932 il francese M. Archambaud ad Algeri riusciva finalmente a batterlo, portandolo a km. 44,564. In seguito il più ambito e il più difficile da conquistare dei primati veniva ancora migliorato da: J. Van Hout, km. 44.588 (Saint-Trond, 25 agosto 1933); M. Richard, km. 44,777 (Saint-Trond, 29 agosto 1933); G. Olmo, km. 45,090 (31 ottobre 1935); M. Richard, km. 45,398 (14 ottobre 1936); F. Slaats, km. 45,558 (29 ottobre 1937); e infine M. Archambaud, km. 45,840 (3 novernbre 1937). Questi ultimi quattro vittoriosi tentativi sono stati effettuati sulla pista del velodromo Vigorelli di Milano, che è la più veloce e la più scorrevole del mondo.
Oltre al primato dell'ora sono crollati anche tutti i primati intermedî; sono stati pure migliorati quelli su più lunghe distanze e quelli in tandem. La maggiore velocità assoluta è stata raggiunta dal francese Paillard, il quale il 29 settembre 1937, su un giro dell'autodromo di Montlhéry (metri 2500), ha impiegato 1′ 6″ 4/5 a una media oraria di km. 137,330. Il Paillard era allenato da una motocicletta specialmente costruita e munita di un tagliavento di 50 centimetri disposto vicinissimo al rullo.
Olimpiadi. - Il programma ciclistico delle Olimpiadi ha subito un'unica variante: la gara su strada, che ancora nel 1932 a Los Angeles era stata disputata a cronometro, si è svolta con partenza in linea nel 1936 a Berlino. Le altre prove (tutte su pista) sono: velocità, tandem, 1000 metri a cronometro e inseguimento a squadre di quattro corridori su 4000 metri.
Gl'Italiani, che nel 1932 si erano imposti per la prima volta nella gara su strada (A. Pavesi 1° assoluto; la squadra, vincitrìce della Coppa delle nazioni), e che avevano confermato la superiorità, già dimostrata nelle tre Olimpiadi precedenti, nella gaia dei 4000 metri, non sono riusciti a rinnovare quei successi, o a conquistarne altri, nel 1936.
Campionato del mondo. - Anche la struttura dei campionati mondiali è rimasta immutata.
Pure in questa manifestazione, che si disputa annualmente, per le corse su strada si esperimentò nel 1931 la formula a cronometro; ma nelle edizioni successive si è tornati alla partenza simultanea dei concorrenti. I titoli in palio sono: velocità dilettanti, velocità professionisti, mezzo fondo dietro grossi motori (100 km., con l'obbligo per la motocicletta allenatrice di avere il rullo a 60 centimetri), strada dilettanti e strada professionisti. Nel 1931 per merito di L. Guerra e nel 1932 per merito di A. Binda (nell'edizione dei campionati svoltasi a Roma), l'Italia ha riconquistato il titolo nella gara dei professionisti su strada. Gli stradisti dilettanti si sono imposti nel 1932 con G. Martano, nel 1935 con I. Mancini e nel 1937 con A. Leoni. Su pista invece soltanto il dilettante B. Pola è riuscito a vincere nel 1934.
Attività in Italia. - Il ciclismo italiano, disciplinato dalla Federazione Ciclistica Italiana (denominazione che ha sostituito quella di Unione Velocipedistica Italiana), è fra i più progrediti.
I praticanti sono in continuo aumento. Notevole l'apporto dato al movimento ciclistico dai Fasci giovanili di combattimento che annualmente immettono nelle file federali una foltissima schiera di giovani promesse. L'attività su strada ha netta prevalenza nei confronti di quella su pista, alla quale pochi atleti si dedicano.
La stagione delle corse su strada continua ad essere imperniata, per quanto riguarda i professionisti, su tre gare che ne costituiscono i cardini: Milano-San Remo (ín primavera), Giro d'Italia e Giro della Lombardia (in autunno). Accanto a queste corse, e alle altre denominate "classiche", ne sono sorte moltissime di nuove. Tendenza prevalente è ora quella di far disputare le gare su chilometraggi non eccessivi, per favorire la combattività. Sono pertanto scomparse le competizioni di gran fondo.
Modifica radicale ha subito la formula del campionato italiano che da molti anni si disputava in più prove: nel 1937 la maglia tricolore è stata aggiudicata dopo una sola gara all'uopo designata. È stata però creata una nuova competizione in più episodî: il Trofeo dell'Impero.
Per i dilettanti le corse più importanti sono il campionato italiano, la Coppa del Re Imperatore e la Coppa Italia a squadre.