Uomo politico (Caccuri, Catanzaro, 1410 - Pavia 1480). Entrato al servizio di Francesco Sforza come cancelliere (1444), si distinse nella guerra di Lombardia, poi (1449) fu governatore di Lodi, indi (1451) signore di Sartirana. Consigliere e segretario dei duchi Francesco e Galeazzo, fu strumento intelligente e devoto del loro governo; all'uccisione di Galeazzo (1476), salvò il dominio sforzesco per il piccolo Gian Galeazzo e divenne il vero padrone dello stato, fino a quando l'insofferenza della duchessa Bona di Savoia al suo dominio provocò la riscossa dell'avversa fazione di Ludovico il Moro. Arrestato, S. fu decapitato dopo sommario processo. Di lui rimangono i Diarî dal 1473 al 1479 (pubbl. 1962) e numerosissime lettere inedite.