cibo spazzatura
loc. s.le m. Cibo ritenuto privo di efficaci elementi nutrizionali e considerato non salutare per la presenza eccessiva di ingredienti nocivi a una corretta alimentazione, come i grassi o gli zuccheri.
• Mentre la politica discute e polemizza sull’opportunità di tassare il cosiddetto «cibo spazzatura» per favorire un comportamento alimentare più sano, la scienza fa nuovi progressi nella cura dell’obesità. (Elena Correggia, Milano Finanza, 28 aprile 2012, p. 59, Salute) • Il «junk food», il cibo spazzatura, non tira più. Lo dicono anche i conti della Coca-Cola. Siamo entrati nell’era del salutismo, aumentano i vegetariani e i vegani nel mondo. Insalate e cibi sani sostituiscono hamburger e patatine. E le bibite gassate e zuccherate lasciano il posto all’acqua o bevande più sane. (Giuseppe Attardi, Sicilia, 30 gennaio 2015, p. 11, I Fatti) • Un tempo erano l’hamburger gigante o il pollo fritto. Leccornie per i più, ma indissolubilmente legate al concetto di junk food (cibo spazzatura). Oggi il fast food si reinventa. O meglio, prova a tornare alle origini, puntando su qualità e innovazione. (Giulia Cimpanelli, Corriere della sera, 10 marzo 2017, p. 36, Tempi liberi).
- Composto dal s. m. cibo e dal s. f. spazzatura, ricalcando le espressioni ingl. junk food o trash food.
- Già attestato nella Repubblica del 13 marzo 1986, p. 15, Cronaca (Laura Laurenzi).
> trash food.