CIBIRA di Frigia (Κιβυρα, lat. Cibyra: oggi Khorzum)
Città capitale della Cibiratide, nella regione Cabalis, al confine meridionale della Frigia con la Licia; è detta Κ. ἡ μεγάλη (C. maior) per distinguerla dall'omonima città della Panfilia (C. minor). Fondata da Lidî, secondo Strabone, abitata poi da Pisidî, la città si vantava tuttavia di aver avuto origine lacedemone. I suoi abitanti si distinguevano per la varietà dei linguaggi da essi parlati: lidio, solimo, pisidio, greco. Costituì a lungo uno stato indipendente governato da tiranni. Dopo la battaglia di Magnesia (190 a. C.), sin dalla prima metà del sec. II a. C., fu alleata di Roma. Occupata dai Romani nell'84 a. C. fu assegnata alla Frigia (incorporata poi nella Caria sotto Diocleziano). Danneggiata dal disastroso terremoto asiatico del tempo di Tiberio, la città fu ricostruita col nome di Caesarea-Cibyra. Le monete di Cibira sono in genere del periodo dell'autonomia; quelle imperiali vanno da Augusto a Gallieno
Cibyra minor (Κ. ἡ μικρά), nella Panfilia al confine della Cilicia, è distinta da una propria monetazione per il sec. II-I a. C. Avanzi monumentali presso il capo Karaburnu (Head, Hist. Num., 719; Paribeni-Romanelli, in Monumenti antichi, XXIII, 1915, p. 134).
Bibl.: Ruge, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XI, col. 374 segg.; W. M. Ramsay, The cities and bishoprics of Phrygia, Oxford 1895, p. 265 e passim; Th. Reinach, Mithridate Eupator, Parigi 1890, p. 302; Corp. Inscr. Graec., 4380; Corp. Inscr. Lat., III, 2234.