CIANOSI (dal gr. κυανός "azzurro")
Si chiama così la colorazione bluastra della pelle e delle mucose in seguito a condizioni patologiche che producono diminuita ossigenazione del sangue o sovrariempimento delle terminazioni venose periferiche.
Nella cianosi generale il colorito bluastro diffuso è specialmente accentuato sulle mucose visibili (labbra) e nelle parti più distali del corpo (mani, piedi, orecchie, naso, ecc.); alla deficiente ossigenazione del sangue nell'albero respiratorio s'aggiunge talvolta, come nelle affezioni di cuore, il fattore meccanico della stasi venosa. Si ha in tutte le affezioni nelle quali è ostacolato l'ingresso dell'aria nel polmone: crup, edema della glottide, tumori del laringe, stenosi della trachea e dei bronchi, paralisi, atrofie o spasmi dei muscoli respiratorî (paralisi bulbare, tetano, epilessia); nelle malattie nelle quali è notevolmente o rapidamente ridotta la superficie respirante polmonare: enfisema, atelettasia, polmonite, cisti da echinococco, tumori, tubercolosi miliare; inoltre nelle malattie di cuore, specialmente nella stenosi mitralica. Nel morbo ceruleo la cianosi rappresenta il sintoma fondamentale. Possono produrre cianosi generalizzata anche i processi morbosi che ostacolano la funzione inspiratoria del diaframma (ascite, tumori addominali, ecc.).
La cianosi locale è limitata a un territorio cutaneo e dipende o da stasi venosa locale per compressione (tumori) o da spasmo vasale (cianosi delle estremità da freddo, morbo di Reynaud).