churning
In finanza, pratica perseguita da un broker (➔ brokeraggio) finanziario, consistente in un flusso eccessivo di transazioni attive e passive nel portafoglio titoli del cliente, senza vantaggio per quest’ultimo ma al solo scopo di generare alti costi commissionali a suo carico. In molti Paesi, tra cui l’Italia, il c. è considerato illegale e non conforme al codice etico che regola l’operato degli intermediari finanziari. Questo fenomeno si può verificare solo quando il broker è in grado di effettuare direttamente le operazioni di investimento da parte del cliente, attraverso un accordo scritto formale. Una prova della pratica di c. può essere data da frequenti operazioni di compravendita di titoli, non giustificate dalla tipologia e dagli obiettivi di investimento del cliente.
Per estensione, il c. può indicare anche un periodo caratterizzato da voluminosi flussi di scambio senza evidenti o persistenti variazioni nei prezzi di un titolo o degli indici di borsa, oppure può evidenziare, nella finanza pubblica, un processo costoso e inefficiente di traferimenti pubblici e tassazioni a favore o a carico di uno stesso contribuente o gruppo di contribuenti.