PLANTIN, Christophe
Fondatore della celebre officina tipografica di Anversa, trasformata in museo pubblico nel 1876. Nacque a Saint-Avertin presso Tours nel 1520 e morì ad Anversa il 1° luglio 1589. Rimasto presto orfano, apprese il mestiere di stampatore e legatore presso Robert Macé II, a Caen, ove sposò nel 1545 o 1546 Jeanne Rivière, una domestica del suo principale. Nel 1549 i due andarono ad Anversa, e P. vi si stabilì come legatore e specialista del marocchino. Una sera di carnevale fu ferito da un gruppo di malviventi mascherati che lo scambiarono per un altro: la ferita lo costrinse ad abbandonare il mestiere di legatore per quello di stampatore. Nel 1555 pubblicò il suo primo libro: La institutione di una fanciulla nata nobilmente di Gian Michele Bruto, con una traduzione francese. Seguirono molte altre opere che consolidarono la sua fama di perfetto tipografo. Tra le sue edizioni più celebri citiamo: la Biblia Regia, o poliglotta, di Anversa, impressa tra il 1568 e il 1573 su richiesta di Filippo II di Spagna (otto volumi in-folio col testo in latino, greco, caldeo ed ebraico delle sacre scritture); gli atlanti di Ortelius; le messe di G. de la Hèle; varie edizioni della Descrittione di tutti i Paesi Bassi di L. Guicciardini; gli erbarî di Dodoneo, Clusio e Lobelio; l'Anatomia di Vesalio; la Magnifique et sumptueuse pompe funèbre de Charles I à Bruxelles; messali, breviarî e altri libri liturgici, dei quali il P. e i suoi successori ebbero il monopolio per la Spagna e colonie sino a tutto il sec. XVII; le opere di G. Lipsio; autori classici; libri ebraici, ecc. Si calcola che le sue edizioni ascendessero a 1500. P. è il primo stampatore di Anversa che abbia applicato alla sua industria i metodi capitalistici. Prima di lui le più importanti officine della città non si servivano che di due o tre macchine; egli ne adoperò ventidue, impiegando sino a 160 operai. Filippo II nominò P. "arcitipografo" nel 1570, incaricandolo di controllare la preparazione tecnica e l'ortodossia dei candidati maestri stampatori nei Paesi Bassi.
Nel 1567 P. aperse una libreria a Parigi, affidandola a uno dei suoi generi, Egidio Beys. Nel 1583 rilevò da Wilhelm Silvius la tipografia dell'università di Leida, e la diresse egli stesso per tre anni, dandone poi la gerenza al suo genero F. Raphelengh. Nel 1577 non volle accedere all'invito del re di Francia, di trasportare la sua stamperia a Parigi. Nel 1881 il duca di Savoia insisté invano perché P. s'installasse a Torino.
Il P. aveva come motto Labore et Constantia e come marca tipografica il compasso. Egli fu accusato di aver avuto delle simpatie per i riformati, negli anni in cui questi tennero il potere ad Anversa, ma si difese sempre contro queste accuse, protestando più volte la sua ortodossia cattolica. Fu peraltro un devoto adepto della Famille de la Charité di H. Niclaes e del gruppo di Hiël (Barrefelt), dove certi protestanti e cattolici credevano di potersi unire in una specie di fede mistica che non impediva loro di rimanere nelle chiese rispettive. Gli successe il genero di lui G. Moretus (v.). La più ricca collezione di edizioni plantiniane si trova nella biblioteca del Museo Plantin ad Anversa.
Bibl.: Annales Plantiniennes, a cura di C. Ruelens e A. De Backer, Bruxelles 1865; L. Degeorge, la Maison P. à Anvers, Bruxelles 1878; Correspondance de P., pubblicata da M. Rooses e J. Denucé, voll. 9, Anversa 1883-1920; M. Rooses, Chr. P., biographie et documents, Anversa 1913; Sept études publ. à l'occasion du quatrième centenaire du célèbre imprimeur Chr. P., Bruxelles 1920; M. Rooses e M. Sabbe, Les rimes de P., Anversa 1922; A. Sorbelli, Cristoforo P., Milano 1923; Plantin's Index characterum of 1567, facsimile reprint with an introduction by D. C. Mc Murtrie, New York 1924; M. Sabbe, La vie des livres à Anvers au XVIe, XVIIe et XVIIIIe siècles, Bruxelles 1926; G. P. Winship, Gutenberg to P., Londra 1926; M. Sabbe, P., les Moretus et leur øuvre au XVIe XVIIe, et XVIIIIe siècles, Bruxelles 1927; M. Rooses e M. Sabbe, Catal. du Musée Plantin-Moretus, 9ª ed., Anversa 1928.