PFAFF, Christoph Mathäus
Teologo protestante, nato il 24 dicembre 1686 a Stoccarda, morto il 19 novembre 1760 a Giessen. Studiò a Tubinga e a Stoccarda; nel periodo 1706-1716 viaggiò molto anche all'estero, in Danimarca, Inghilterra, Francia, Italia (a Torino rimase tre anni presso Vittorio Amedeo II). Tornato in patria divenne professore a Tubinga, e nel 1756 a Giessen.
In teologia seguì tendenze medie; conciliativo fra luterani e calvinisti, fu invece recisamente avverso a ogni riavvicinamento al cattolicismo. Scrisse molto, sia di teologia sistematica, sia di storia ecclesiastica, ma senza vera profondità; ebbe il merito di ricercare, specialmente in biblioteche italiane, e pubblicare testi patristici inediti (Crisostomo, Ippolito, Lattanzio), ma cedette alla tentazione di fabbricarne di falsi (i cosiddetti "frammenti di Ireneo", già richiamati in dubbio da Scipione Maffei nel Giornale dei letterati d'Italia, XVI, 1v, del 1713).
Bibl.: Realencyklopädie für protest. Theol. u. Kirche, XV, 3ª ed., Lipsia 1904, pp. 233-37; A. F. Stolzenburg, Die Theologie der J. Fr. Buddeus und des Ch. M. Pfaff, Berlino 1926.