Wieland, Christoph Martin
Poeta tedesco (Oberholzheim, Biberach, 1733 - Weimar 1816). La sua poliedrica attività letteraria si presenta ricca di fermenti innovatori di carattere pre-romantico, che s'inseriscono nella sua educazione improntata a un rigoroso pietismo e coesistono a un mai abbastanza soddisfatto desiderio d'indagare le letterature classiche ed europee, con un'attenzione tutta particolare per la greca alessandrina e l'inglese (fu il traduttore di 26 drammi shakespeariani).
Anche la letteratura italiana costituì per W. un territorio degno di attente incursioni: e l'autore per il quale egli sentì una più spiccata simpatia è l'Ariosto, il cui Furioso ebbe una vasta eco nella letteratura tedesca. Ma in un romanzo dalla struttura assai particolare, rimasto per necessità incompiuto anche nell'ultima redazione (poiché l'autore voleva che il suo libro fosse lo specchio della sua vita e ne esaminasse in una specie di autobiografia idealmente esemplare gli aspetti più importanti), è stata rintracciata una tessera dantesca che ben s'inserisce nel mosaico del nascente e tuttavia già attivissimo entusiasmo per D. che anima la Germania fra il Sette e l'Ottocento.
Nella Geschichte des Agathon (primo esempio di Entwicklungsroman, romanzo di sviluppo), la cui prima redazione risale al 1766, il protagonista Agatone si trova coinvolto all'inizio della vicenda in una gravissima crisi, abbandonato da tutti, in pericolo di vita: e la descrizione wielandiana non sembra voler rinunciare a nessuno degli elementi che costituiscono l'incipit della Commedia, secondo un'abitudine cara agli scrittori tedeschi di serbare memoria delle più celebri ouvertures (cosa che evidentemente non impegna a un'approfondita conoscenza dell'opera letteraria stessa). Agatone infatti si è smarrito al calar del sole in una " unwegsamen Walde " (selva selvaggia) e tenta invano di raggiungere la sommità di una montagna, per cercare un qualche scampo: ma la salita è dura e la cima sembra allontanarsi sempre di più. Agatone è " entkräftet " (spossato) per l'inutilità del suo sforzo: e dispera di salvarsi. È la stessa notte che D. passa con tanta pièta (If I 21), toccando il fondo del suo traviamento morale: e il W. conferma, con la sua palese imitazione, una fortuna particolare toccata alla descrizione con cui si apre la Commedia presso i letterati tedeschi.
Bibl. - F. Sengle, W., Stoccarda 1948; E. Gross, Wielands Geschichte des Agathon, Berlino 1930; L. Mittner, Storia della letteratura tedesca. Dal pietismo al romanticismo (1700-1820), Torino 1964, 246-276; G. Padoan, Un'eco della D.C. nell'" Agathon " di Wieland, in Miscellanea di studi offerti a A. Balduino e B. Bianchi per le loro nozze, Padova 1962, 67-70.