NICOLAI, Christoph Friedrich
Scrittore e editore tedesco, nato a Berlino il 18 marzo 1733, morto ivi l'8 gennaio 1811. Assunta nel 1758 la direzione della casa editrice (Nicolaische Buchhandlung Vorstell a Reimarus) che il padre Christoph Gottlieb aveva fondata nel 1713 e in cui egli già lavorava, svolse un'attivissima opera editoriale, che contribuì in larga misura alla diffusione della cultura illuministica e alla propaganda in favore dei suoi ideali. Amico del Lessing e di Mosè Mendelssohn, fondò insieme ad essi le raccolte Bibliothek der schönen Wissenschaften und freien Künste e Briefe, die neueste Literatur betreffend, la cui pubblicazione si svolse tra il 1757 e il 1767. Ma già nel 1765 il N. aveva iniziata la sua maggiore collezione, l'Allgemeine Deutsche Bibliothek, più tardi continuata col titolo di Neue Allgemeine Deutsche Bibliothek e della quale apparvero, da allora fino al 1806, 268 volumi.
Di suo il N. aveva già pubblicato, nel 1755, le Briefe, den jetzigen Zustand der schönen Wissenschaften betreffend (ristampate nel 1894 a cura dell'Ellinger). Ma ciò che gli diede la maggior fama letteraria furono i romanzi satirici che egli compose per darvi espressione alle sue critiche illuministiche contro la società contemporanea e le sue correnti di idee (pietismo, romanticismo, kantismo, ecc.): Leben und Meinungen des Herrn Magisters Sebaldus Nothanker, voll. 3, 1773-76; Geschichte eines dicken Mannes, 1796; Sempronius Gundibert, 1798; Vertraute Briefe von Adelhaid B. an ihre Freundin Julie S., 1799. Oltre ad altri scritti di carattere geografico, biografico, polemico, egli compose poi una Beschreibung einer Reise durch Deutschland und die Sehweiz im .Jahre 1781 (voll. 12, 1783-1797), che costituisce una ricchissima miniera di notizie per la storia della cultura del sec. XVIII. La sua polemica contro le ideologie del suo tempo, ispirata a quella forma moderata del protestantesimo illuministico che si disse della "neologia" e considerante anche le nuove correnti culturali alla stregua di quelle che l'illuminismo doveva combattere per affrancarne lo spirito umano, spiega l'avversione fierissima che per il N. ebbero uomini come Goethe, Schiller, Kant, Fichte. Questa, per quanto storicamente giustificata, non deve tuttavia far perdere di vista i buoni intenti di chiarificazione spirituale che il N., uomo d'indiscussa buona fede e d'incondizionato amore per la cultura, si proponeva.
Bibl.: K. Aner, Der Aufklärer F. N., in Studien zur Geschichte d. neueren Protestantismus, VI, Giessen 1912; M. Sommerfeld, F. N. und der Sturm und Drang, Halle 1921; Philips, F. N.s literarische Bestrebungen, L'Aia 1926; W. Strauss, F. N. und die kirtische hilosophie, Stoccarda 1927; G. Ost, F. N.s allgemeine deutsche Bibliothek, Berlino 1928.