Scrittore, pensatore ed editore tedesco (Berlino 1733 - ivi 1811). Uno dei maggiori esponenti dell'Illuminismo tedesco, N. svolse un'attivissima opera editoriale, che contribuì in larga misura alla diffusione della cultura illuministica e alla propaganda in favore dei suoi ideali.
Assunse nel 1758 la direzione della casa editrice (Nicolaische Buchhandlung Vorstell a Reimarus) che il padre Christoph Gottlieb aveva fondata nel 1713 e in cui egli già lavorava. Libraio, profittò della sua posizione per porsi al centro di un movimento culturale che coinvolse anche M. Mendelssohn e, durante il suo soggiorno berlinese, Lessing. Rappresentante integro dell'illuminismo, assunse varie iniziative, come la pubblicazione dei Briefe über den itzigen Zustand der schönen Wissenschaften in Deutschland (1757), della Bibliothek der schönen Wissenschaften und freien Künste e dei Briefe, die neueste Literatur betreffend (periodici editi in collaborazione con Mendelssohn e Lessing negli anni 1757-65), dell'Allgemeine deutsche Bibliothek (quasi ininterrottamente dal 1765 al 1805). Tenace e persino ostinato assertore delle proprie idee, maturate verso la metà del secolo, cioè alla vigilia di profondi e rapidi sconvolgimenti culturali, col suo atteggiamento assunse il ruolo ingrato del polemista ingaggiato in impari lotta con antagonisti che, a parte la loro maggiore statura (Goethe su tutti), si trovavano più nel vivo della loro epoca. Fra i vari romanzi, scritti con finalità critiche sin troppo evidenti, il più felice fu il primo, Das Leben und die Meinungen des Herrn Magisters Sebaldus Nothanker (3 voll., 1773-76). È di quegli stessi anni, assai sintomatico del suo comportamento, il romanzo antistürmeriano, in chiave satirica, Die Freuden des jungen Werthers (1775). Scarsamente originali i più tardi romanzi Geschichte eines dicken Mannes (1794) e Leben und Meinungen Sempronius Gundiberts, eines deutschen Philosophen (1798). La vastissima Beschreibung einer Reise durch Deutschland und die Schweiz im Jahre 1781 (12 voll., 1783-86) fornisce una panoramica sulla situazione sociale e culturale dell'epoca e, se pure parziale o senz'altro tendenziosa, costituisce una preziosa miniera d'informazioni. La sua polemica contro le ideologie del suo tempo, ispirata a quella forma moderata del protestantesimo illuministico che si disse della «neologia» e considerante anche le nuove correnti culturali alla stregua di quelle che l'illuminismo doveva combattere per affrancarne lo spirito umano, spiega l'avversione fierissima che per il N. ebbero uomini come Goethe, Schiller, Kant, Fichte. Questa, per quanto storicamente giustificata, non deve tuttavia far perdere di vista i buoni intenti di chiarificazione spirituale che il N., uomo d'indiscussa buona fede e d'incondizionato amore per la cultura, si proponeva.