• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

Christine de Pizan

di Remo Ceserani - Enciclopedia Dantesca (1970)
  • Condividi

Christine de Pizan

Remo Ceserani

Poetessa francese di origine italiana (Venezia 1364 - Poissy [?] 1429 circa). Educata agli studi umanistici dal padre, Tommaso da Pizzano - dal 1369 trasferitosi in Francia come astrologo e consigliere di Carlo V - scrisse opere interessanti che rivelano in lei la presenza di uno spirito e di una cultura insoliti in una donna del suo tempo, sia che trattino d'amore (Epistre au dieu d'amour, 1399) o di argomenti allegorico-eruditi (Le Livre des trois Vertus, Cité des Dame; 1405), sia che affrontino i dolorosi eventi francesi contemporanei (Lamentacions sur les maux de la France, 1409; Livre de la paix, 1412-14).

L'opera di D. è presente, con reminiscenze precise o vaghi ricordi, nell'Epistre d'Othea (1401) ove C. riprende, in una raffigurazione di Minosse, quella analoga dell'Inferno dantesco; il Chemin de long Estude (1403) ha titolo dantesco (If I 83) come riconosce la stessa C. (vv. 1128-46); numerose sono in esso le reminiscenze minori e c'è la ripresa precisa (ai vv. 1018-48) dell'episodio dantesco del nobile castello e della filosofica famiglia (If IV); nel lungo Livre de la Mutacion de Fortune (1404) D. è ricordato a proposito della lotta a Firenze tra guelfi e ghibellini (vv. 4645-49; " Dant de Florence le vaillant poete, qui tout son vaillant / perdi, pour cel estrif grevable, / en son bel livre tres notable / en parla moult en les blasmant ") e l'invettiva dantesca Godi, Fiorenza (If XXVI 1-6) viene tradotta quasi alla lettera (vv. 4663-70); in La Vision Christine (1404-1406) l'autrice, parlando della figura allegorica della frode (ediz. Towner, p. 90) ricorda l'episodio dantesco (If XVII): " ne te vid pas en fourme dorrible serpent a longue queue iadis le tres sage / pouete Dant de Florence sus les palus / denfer quant la le convoya Virgile / si comme en son livre le recite "; ecc. Un'eco dell'invettiva di D. contro Firenze torna più tardi nelle parole di C. sulla Francia: " Ha ! France ! France ! jadis glorieux royaume !... " (Lamentacions sur ler maux de la France, in Thomassy, Essai sur les écrits politiques de Ch. de P., XXV).

Il D. che C. predilesse (e la cui arte in un'epistola del 1402 contrappose polemicamente a quella allora ammiratissima del Roman de la Rose: " Se mieulx veulx ouïr descripre paradis et enfer et plus haultement parler de theologie plus proffitablement, plus poetiquement et de la plus grant efficace, lis le livre que on appelle le Dant, ou le te fais exposer pour ce que il est en langue fiorentine souverainement ditte. Là orras aultre propos, mieulx fondé plus soubtilement, ne te desplaise, et u plus tu pourras profiter que en ton romant de la rose ") era in realtà un D. solo parzialmente inteso, circoscritto alle parti più sentimentali e romanzesche o a quelle allegoriche della sua opera, un D. adattato alle necessità della cultura francese di quel tempo: una cultura nella quale, oltre agli scrittori dell'antichità e del periodo medievale (Boezio, soprattutto), aveva gran parte proprio l'esempio (imitatissimo anche da C.) dell'allegorico Roman de la Rose. Semmai, più che D. era vivo e operante, anche presso C., il Boccaccio; si direbbe anzi che il D. di C. sembri un D. filtrato attraverso il Boccaccio.

Bibl. - V. alla voce Francia (particolarmente i contributi di H. Oelsner, H. Hauvette, A. Counson, A. Farinelli, M. Mignon, W. P. Friederich, F. Simone). Per un'informazione generale sulla scrittrice, cfr. M. J. Pinet, C. de P. 1364-1430 - Étude biographique et littéraire, Parigi 1927, e le importanti recensioni di F. Neri, in " Giorn. stor. " XCII (1928) 133-139 e di P. Becker, in " Zeit. Franz. Sprache und Lit. " LIV (1930-31) 129-164. Divulgativo il ritratto di C. in F. Picco, Dame di Francia e poeti d'Italia, Torino 1921. Le opere di C. si leggono in parte in 0euvres poétiques, a c. di M. RoY, Parigi 1886-1906, e in R. Thomassy, Essai sur les écrits politiques de C. de P., ibid. 1838; in parte in alcune edizioni moderne (a volte accompagnate da commenti e importanti introduzioni tra cui citeremo: Le livre du Chemin de long Estude, a c. di R. Pueschel, Berlino 18872; Le Livre de la Mutacion de Fortune, a c. di S. Solente, Parigi 1959-65; La Vision Christine, a c. di M. L. Towner, Washington 1932. Alcune sue opere sono tuttora inedite. Cfr. inoltre: M. Merkel, " Le chemin de long Estude ", primo tentativo di imitazione dantesca in Francia, in " Rass. nazionale " XXXII (1921) 189-205, 243-258; M. E. Temple, Paraphrasing in the " Livre de Paix " of C. de P. of the " Paradiso " III-IV, in " P. M. L. A. " XXXVII (1922) 182-186; A. Jeanroy, C. de P. et D., in Mélanges sur D., a c. di M. Mignon, Roma 1924, 352-365; L. Petroni, La prima segnalaMione di D. in Francia, in D. e Bologna nei tempi di D., Bologna 1967, 375-387.

Vedi anche
Eustache Deschamps Poeta (n. Vertus, Champagne, 1345 circa - m. 1406). Fu avviato alla poesia da Guglielmo di Machaut, intorno alla dottrina retorica del quale compose un trattato, l'Art de dictier et de fere chançons, balades, virelais et rondeaulx (1392), che sono poi le forme liriche in cui egli si esercitò particolarmente; ... Guillaume de Machaut ‹... mašó› (o de Machault; lat. Guillelmus de Mascaudio; it. Guglielmo di Francia). - Poeta e musicista francese (Machault, Ardenne, 1300 circa - Reims 1377). Canonico di Reims e segretario di Giovanni di Boemia; consacrò nella lirica il trionfo delle forme chiuse (ballata, rondeau, chant royal, lai, ... santa Giovanna d'Arco Giovanna d'Arco (fr. Jeanne d'Arc o Darc, detta dai contemporanei la Pucelle "la Pulzella"), santa. - Figlia di contadini (Domrémy 1412 - Rouen 1431); analfabeta, a 13 anni cominciò a credersi visitata da messaggeri celesti (s. Michele, s. Caterina, s. Margherita) che la esortavano prima a pietà, e poi, ... detto il Saggio Carlo V re di Francia Figlio (Vincennes 1338 - Beauté-sur-Marne 1380) di Giovanni II, nel 1349 ebbe il titolo di delfino e il governo del Delfinato, ma più comunemente fu chiamato duca di Normandia. Dal 1356 al 1360 governò al posto del padre caduto prigioniero degli Inglesi a Poitiers, domando la rivolta borghese degli Stati ...
Tag
  • GUELFI E GHIBELLINI
  • ROMAN DE LA ROSE
  • INFERNO DANTESCO
  • BOCCACCIO
  • CARLO V
Altri risultati per Christine de Pizan
  • Christine de Pizan
    Enciclopedia on line
    Poetessa francese (n. Venezia 1364 circa - m. forse Poissy 1429 circa), figlia di Tommaso da Pizzano, astrologo e medico che verso il 1368 passò alla corte di Francia. Andò sposa a 15 anni al notaio reale E. Castel, ma rimase vedova prestissimo. In tutta l'opera sua ricorre l'esaltazione delle virtù ...
  • CRISTINA da Pizzano
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 31 (1985)
    CRISTINA (Christine) da Pizzano (de Pizan) Jean-Yves Tilliette Nacque a Venezia nel 1365 da Tommaso di Benvenuto e da una figlia di Tommaso Mondini. Il nome di C. deriva dalle proprietà che la famiglia del padre possedeva nel territorio di Pizzano, in quel di Bologna. Il padre aveva fatto studi di ...
  • CHRISTINE de Pizan
    Enciclopedia Italiana (1931)
    Così si deve scrivere il suo nome che proviene dalla terra di Pizzano, presso Bologna; e Tommaso da Pizzano si chiamò suo padre, professore d'astrologia nell'università di Bologna alla metà del sec. XIV. L'origine pisana che le fu più volte attribuita non ha altro fondamento se non la grafia Christine ...
Vocabolario
de
de 〈dé〉 prep. [lat. de]. – Forma che assume la prep. di quando è seguita dall’articolo, sia che si fonda con questo (del, dello, della, ecc.), sia che si scriva divisa (de ’l, de lo, de la, ecc.) come talvolta nell’uso letter. (è comune,...
de auditu
de auditu locuz. lat. – Espressione corrispondente all’ital. «per sentito dire»: riferire de auditu. Anche, «per avere udito direttamente», nell’espessione giuridica testimone de visu et de auditu (v. de visu).
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali