ROSSETTI, Christina Georgina
Poetessa inglese, nata il 5 dicembre 1830 a Londra e morta ivi il 29 dicembre 1894. Era la figlia minore di Gabriele Rossetti, e sorella del poeta-pittore Dante Gabriele, col quale ebbe in comune la prima educazione e gli studî giovanili nella casa paterna a Londra. A undici anni cominciò a scrivere versi, che il nonno Gaetano Polidori fece stampare privatamente nel 1847. Collaborò con alcune poesie al periodico dei preraffaelliti, The Germ (1850). Il fratello le fece varî ritratti, nei quali si riflette già quel sentimento di profonda devozione religiosa, che ha fatto di lei quasi una santa dell'anglicanesimo: la sua lirica religiosa (per es., Despised and rejected) rientra nella grande tradizione di Herbert e Vaughan, i poeti della pietà anglicana. Alla religione essa sacrificò anche l'amore: richiesta in matrimonio da un pittore, che essa amava, non volle unirsi a lui perché cattolico. Il distacco le fu dolorosissimo, come attestano anche le sue liriche d'amore; ma essa ripetè il medesimo gesto verso un altro innamorato, il Cayley, che era senza religione. Da ciò deriva la nota di dolore e di melanconica rassegnazione in molte delle sue poesie, del resto tra le più belle (Monna Innominata, Dream Land, Rest, When I am dead..., ecc.). La sua vita fu quindi tutta dedicata al sacrificio, alla devozione e alle opere di pietà. Nel 1862 pubblicò una raccolta di poesie, che prende il titolo dalla prima "Il mercato dei folletti" (Goblin Market), e che la rese nota. Seguirono altre raccolte: The Prince's Progress (1866) e A Pageant (1881), varie opere religiose in prosa: Annus Domini (1874), Seek and find (1879) e un trattato sull'Apocalisse, The Face of the Deep (1892). Scrisse anche due libri per bambini, Commonplace (1870) in prosa, e in versi Sing-song or nursery-rhyme book (1872), tradotti in parte da lei stessa in italiano (Ninna-nanna). Sempre malaticcia, subì nel 1852 e nel 1871 due gravi malattie, che la indebolirono ed estraniarono sempre più dal mondo.
"Il mercato dei folletti" racconta come due sorelle s'imbattano in una schiera di folletti che tengono mercato. Una li fugge, l'altra si lascia tentare e mangia avidamente i loro frutti incantati, ma poi, tornata a casa, viene consunta da un maleficio. La sorella allora torna al mercato dei folletti, e riesce a riportare a casa il succo che ridona la vita alla malata. Il mondo fiabesco è qui presentato con una vivacità e festosità che nasconde un senso amaro di dolore e di peccato, redento dall'amore delle due sorelle.
Un altro poemetto narrativo velato di allegoria è The Prince's Progress. Un principe parte per raggiungere la fidanzata, una principessa che lo attende da lungo tempo, consumandosi in un solitario castello; ma durante il viaggio il principe incontra varî ostacoli, più o meno soprannaturali, che impacciano il suo cammino, tanto che quando egli giunge alfine al castello, ne vede uscire il corteo funereo della principessa. Nella lunga attesa essa si era consunta fino a morirne. Si direbbe che così la R. abbia atteso invano l'amore per tutta la sua vita.
In italiano la R. scrisse varie poesie, tra cui Il rosseggiar dell'oriente "canzoniere per l'amico lontano", che risentono troppo della sua predilezione per il Metastasio, e talora sono impacciate anche nella lingua, usando misteriosi vocaboli come uommibatto, toccacaldaia.
La raccolta definitiva è The Poetical Works (With memoir and notes by W. M. Rossetti), Londra 1904 (e nella Globe ed., 1924). Una buona scelta a cura dello stesso nella "Golden Treasury Series", ivi 1904, e una di E. Birkhead, con biografia, nella "Poetry and Life Serie", ivi 1931.
Traduzioni italiane. - M. Praz, in Poeti inglesi dell'Ottocento, Firenze 1925 (con profilo critico); F. Gargaro, Il mercato dei folletti, Monna Innominata, ecc., Città di Castello, 1931 (ampia scelta).
Bibl.: M. Bell, C. G. R., a critical and biographical Study, Londra 1898; M. F. Sandars, The Life of C. G. R., ivi 1930; D. M. Stuart, C. G. R., ivi 1930; E. W. Thomas, C. G. R., New York 1931; A. Symons, in Studies in two literatures, Londra 1897; E. Gosse, in Critical Kit-Kats, ivi 1898, rist. in Select Essays, s. 1ª, ivi 1928; J. Breme, C. R. und der Einfluss der Bibel in ihre Dichtung, Münster 1907; B. J. Morse, Some notes on C. R. and Italy, in Anglia, LV (1931), pp. 101-05.