Rossetti, Christina Georgina
Poetessa (Londra 1830-ivi 1894), quartogenita di Gabriele (v.). Animata da vigorosa ispirazione religiosa, visse sempre nel culto dell'arte, nell'affetto dei familiari, nelle opere di pietà, nelle pratiche devote, e alla sua sincera fede religiosa sacrificò perfino l'amore, in quanto non volle sposare né il pittore preraffaellita James Collinson perché cattolico convertito né lo scrittore Charles Bagot Cayley perché agnostico. Ma questi mancati amori incisero profondamente sulla sua vita e ispirarono la sua poesia. Il Cayley aveva tradotto in versi mediocri la Commedia e certamente aveva ridestato con il suo affetto il giovanile entusiasmo di Christina per D., in quanto nel 1842, quando più intensa era l'amicizia tra i due, ella scrisse due articoli: D., classico inglese, e D. illustrato dai suoi stessi versi, il secondo dei quali è andato perduto.
Nel volumetto Time flies alla data dell'8 maggio paragona un dipinto di Blake sulla resurrezione a quel passo della Commedia, in cui D. descrive la " turba dei beati anelanti alla risurrezione, non secondo la congettura del poeta, puramente per la loro perfetta beatitudine, ma anche per rinnovarsi di legami amati ", citando il brano del canto XIV del Paradiso nella traduzione del Cayley. Tenui reminiscenze dantesche e stilnovistiche si possono cogliere qua e là nelle sue liriche; mentre negli ultimi anni della sua vita tornò con maggiore interesse ai culti giovanili: infatti amava intrattenersi, benché vecchia e malata, nelle lunghe serate londinesi con il fratello William su argomenti danteschi, come si può rilevare dalle lettere.
Bibl. - M. Bell, C. G. R., a critical and biographical Study, Londra 1898; M.F. Sandars, The Life of C. G. R., ibid. 1930; W. Thomas, C. G. R., New York 1931; M. Zaturenska, C. R.: a Portrait with Background, Londra 1949; L.M. Packer, C. R., ibid.. 1963.