WERNICKE (Warnecke), Christian
Poeta, nato nel gennaio 1661 a Elbing, morto a Copenaghen il 5 settembre 1725. Compiuti gli studî a Rostock sotto la guida di Morhof, tornato ad Amburgo dopo un prolungato soggiorno all'estero (Francia, Olanda, Inghilterra) nel 1696, vi trovò in pieno rigoglio la letteratura barocca. Già nel suo primo libro di epigrammi (Überschrifften, 1697), ma più ancora nella seconda edizione (1701), attaccava D. C. von Lohenstein e i suoi seguaci, attirandosi le ire di poetastri come Ch. H. Postel e Ch. F. Hunold, che reagirono con scritti satirici. W. rispose con un Heldengedichte Hans Sachs (il poeta di Norimberga era preso a simbolo del cattivo gusto). Sebbene pochi anni dopo il W. fosse esaltato come il primo avversario deciso della letteratura barocca, la polemica di Amburgo non sortì alcun esito positivo.
Discussioni letterarie occupano un notevole posto nell'edizione definitiva dei suoi epigrammi, i quali peraltro trattano varî altri argomenti e sono in parte encomiastici; nella maggior parte però hanno intonazione satirica e colpiscono eterne debolezze umane, o anche, e con tratti assai precisi, abusi e vizî determinati del suo tempo e della sua patria (p. es., contro la nobiltà oziosa). Dalla prima all'ultima edizione si osserva una notevole evoluzione, una graduale liberazione da spiriti e forme barocchi (concettismi, spiritosaggini verbali) per volgersi verso uno stile sobrio, conciso (sotto l'influsso dei classici e di Boileau) e verso temi serî e sentiti.
Ediz.: Le opere, a cura di J. J. Bodmer, Zurigo 1749; 2a ed. 1763; Überschrifften, a cura di Ramler (rielaborati), Lipsia 1780; ediz. crit. a cura di R. Pechel, con introduzione, Berlino 1909 (Palaestra, LXXI).
Bibl.: J. Elias, Chr. W., Monaco 1888 (dissertazione); D. Neufeld, Chr. W. und die lit. Verssatire in der ersten Hälfte des 18. Jahrhunderts, Jena 1922 (dissertazione).