Poeta e poligrafo tedesco (Zittau 1642 - ivi 1708), direttore (dal 1678 alla morte) del ginnasio di Zittau. Nei 30 anni del suo rettorato sviluppò un suo metodo d'insegnamento divenuto celebre per la disponibilità alle esigenze dei tempi in contrasto con la chiusura delle accademie riservate ai nobili. Interessante il rilievo che nell'insegnamento diede alla lingua tedesca, alla storia e alla epistolografia, liberata dagli antiquati canoni cancellereschi. Molti i suoi scritti pedagogico-pratici; e pedagogica rimase anche la sua preoccupazione nell'opera letteraria, che fu essenzialmente epica e teatrale. Legati alla tradizione popolareggiante, ma sottratti a una prospettiva religioso-edificante, i poemi Die drey Häupt-Verderber in Teutschland (1671), Die drey ärgsten Ertz-Narren in der gantzen Welt (1672), Die drey Klügsten Leute in der gantzen Welt (1675), Der Politische Näscher (1677). Più rilevante la produzione teatrale, anch'essa emancipata dalla consueta prospettiva di trascendenza: fra i suoi oltre 70 lavori, non tutti conservati, Der bäurische Machiavellus (1679), Masaniello e Tobias und die Schwalbe (1682), Der betrogene Betrüg (1690), Der verfolgte Lateiner (1696). Figura fra le più spiccate della cultura tedesca a cavallo dei due secoli, segna un passo notevole nell'evoluzione dal Barocco all'Illuminismo.