HUNOLD, Christian Friedrich (pseud. Menantes)
Poeta e romanziere tedesco, nato nel 1680 a Wandergheim in Turingia, morto il 16 agosto 1721 a Halle. È uno dei principali rappresentanti dell'indirizzo galante della tarda letteratura barocca.
Già nel 1700 con il romanzo Die verliebte und galante Welt iniziò la sua attività letteraria acquistando in breve larga fama. Si provò in varî generi e oltre a romanzi galanti, vivaci nello stile e ricchi di situazioni piccanti, di allusioni indiscrete a eventi del tempo (il più interessante è il Satyrischer Roman, 1705, un libello pieno di allusioni sfacciate alla vita di Amburgo del suo tempo), scrisse poesie d'occasione, amorose, spesso assai ardite, libretti d'opera (Nebucadnezar, 1704, musicato da R. Keiser), manuali di galateo e sul modo di scriver lettere galanti. Prese parte alla contesa tra Ch. Wernicke e Ch. H. Postel a favore della poesia barocca attaccando il primo in una volgare commedia satirica. Nella teoria e nella pratica (l'oratorio Der blutige u. sterbende Jesus) avvicinò la cantata e l'oratorio all'opera. Dal 1708 visse a Halle, insegnando retorica e giurisprudenza, dandosi a un genere di letteratura più serio (trad. di favole di La Fontaine, poesie più castigate, ma anche meno vive) e avviandosi al razionalismo dell'epoca gottschediana. Delle sue opere teoriche è importante la lunga prefazione al libro Die allerneueste Art zur reinen und galanten Poesie zu gelangen (1706) di E. Neumeister. Il meglio della sua produzione è raccolto nel volume Theatralische, galante u. geistl. Gedichte (Amburgo 1706).
Bibl.: H. Vogel, Ch. F. H., sein Leben u. seine Werke, Lipsia 1897. Cfr. M. v. Waldberg, Die gal. Lyrik, Strasburgo 1885; U. Wendland, Die Theoretiker u. Theorien d. sog. gal. Stilepoche in. d. deut. Sprache, Lipsia 1930.