RICHARDT, Christian Ernst
Poeta danese, nato a Copenaghen il 25 maggio 1831, morto a Vemmetofte il 18 dicembre 1892. È un garbato rappresentante del "realismo poetico" che contrassegnò in Danimarca la letteratura dell'età di Andersen. Compagno di scuola del compositore P. Heise, che scrisse la musica per molti suoi "canti", fu un poeta lirico limpido, facile, melodico, con freschezza d'immagini e di sentimento.
Molti fra i "canti" della piccola raccolta Digte, del 1861, sono ancora oggi popolari. Nel 1861 venne in Italia e passò l'inverno seguente a Roma. Anche le immagini d'Italia che si riflessero nei Nye Digte (1864) sono idilliche, sebbene avvolte talora da "vapori coloriti per la luce più calda del Sud". Per molti anni si era dato all'insegnamento: dal 1870 in poi preferì la quiete di una casa parrocchiale in provincia, e fu pastore prima a Storehedinge, poi a Ørsted e a Vemmetofte. Frattanto era sopraggiunto, rivoluzionario e burrascoso, il naturalismo. Come se nulla nei tempi fosse mutato, egli continuò "a cantare secondo l'usato stile". E ai Fortøllinger og Vers for store og smaa (1868) aggiunse, di anno in anno, oltre a un libretto per la musica dell'amico Heise (Drot og Marsk, 1878), sempre nuove raccolte di liriche, Texter og Toner, 1868; Det hellige Land, 1870; Billeder og Sange, 1874; Halvhundrede Digte, 1878; Billedtekster, gamle og ny, 1879; Kantater og Digte, 1880; Vaar og Høst, 1884; ecc., dove la medesima ispirazione serena e semplice continua a esprimersi nel medesimo tono "chiaro e cantabile". Nel 1892 già soffriva della malattia che doveva condurlo a morte, quando compose ancora la "Cantata per la festa dell'università", in occasione delle nozze d'oro di Cristiano IX, che era stato "il re dell'età e dell'anima sua".
Opere: Samlede Digte, voll. 3, Copenaghen 1895; Digte i Udvalg, voll. 2, ivi 1914.
Bibl.: G. Brandes, in Samlede Skrifter, II; J. Lauriken, Ch. R., Copenaghen 1909; H. K. Carlsen, Ch. R., Nans Liv og Digtning, ivi 1929.