Boltanski, Christian
Pittore e fotografo francese, nato a Parigi il 6 settembre 1944. Si è dedicato all'arte da autodidatta, dapprima dipingendo opere di grande formato su temi relativi ad avvenimenti drammatici, ma già alla fine degli anni Sessanta ha prodotto cortometraggi (La vie impossible de Christian Boltanski, 1968) e pubblicato note (Recherche et présentation de tout qui reste de mon enfance, 1969; Reconstrution d'un accident qui ne m'est pas encore arrivé et où j'ai trouvé la mort, 1969) che hanno come centro d'indagine l'artista stesso e in particolare la sua infanzia. Considerando la sua ricerca sempre pittorica, ha poi sperimentato l'uso e l'accumulo di materiali e oggetti diversi e, soprattutto, della fotografia, elaborando assemblages, composizioni e installazioni che combinano frammenti di realtà e immaginazione. Ha partecipato a numerose rassegne, a partire dalla Biennale di Parigi del 1969, Documenta 5 di Kassel e Biennale di Venezia nel 1972, e tenuto importanti mostre personali.
Dopo le serie di Vitrines de référence, Boîtes de biscuits, Tiroirs dei primi anni Settanta, che raccolgono oggetti diversi, dopo le fotografie in bianco e nero de L'Album de photographies de la famille D. entre 1939 e 1954 (1971-72) o di Les 62 membres du Club Mickey en 1955 (1972), e le fotografie a colori delle Compositions (japonaises, initiatiques, grotesques, architecturales), realizzate a partire dal 1976, negli anni Ottanta e Novanta le opere di B. si propongono con maggiore intensità come mute testimonianze di esistenze passate, presenze-assenze, tracce (reali, manipolate o false) di una memoria sfocata che l'osservatore ripercorre e interpreta. Archives, Monuments, Réserves sono complesse installazioni in cui le fotografie si combinano con scatole impilate a formare stele o muri illuminati da lampade, o mucchi di abiti, sparsi sul pavimento o appesi a pareti, si fanno veicoli della memoria, presenze oggettive di soggetti assenti: Lezioni di tenebre (5 Monumenti), installazione al Palazzo delle Prigioni, Biennale di Venezia 1986; Les archives, 1987, installazione a Documenta 8, Kassel 1987; Archives de Christian Boltanski (1965-1988), 1989, Parigi, Centre Georges Pompidou; Réserves: La fête de Pourim, 1989, installazione al Museum für Gegenwartskunst di Basilea; Réserve des Suisses morts, varie installazioni, dal 1989; Réserve-Lac des Morts, 1990, installazione al Museo di arte contemporanea di Nagoya; Lost: New York projects, 1995, installazione di oggetti smarriti in Grand central station di Manhattan. Vedi tav. f.t.
bibliografia
D. Semin, Christian Boltanski, Paris 1988.
L. Gumpert, Christian Boltanski, Paris 1994.
É. Burnet, Dépouilles et reliques. Les réserves de Christian Boltanski, in Les Cahiers du Musée national d'art moderne, hiver 1997, 62, pp. 59-73.
Cataloghi di mostre
Christian Boltanski: lessons of darkness, ed. L. Gumpert, M.J. Jacob, Museum of Contemporary Art, Chicago 1988.
Christian Boltanski. Inventar, Katalog zur Austellung 'Christian Boltanski, Inventor', con testi di U. M. Schneede, G. Metken, S. Lemoine, Hamburger Kunsthalle, Hamburg 1991.
Christian Boltanski, a cura di D. Eccher, Bologna, Galleria d'Arte Moderna, Villa delle Rose, Milano 1997.