HERTER, Christian Archibald
Medico, nato a Glenville (Connecticut) il 3 settembre 1865, morto a Columbia il 5 dicembre 1910. Si laureò nel 1885 nella Columbia University, continuò i suoi studî in Germania e in Francia; dal 1898 al 1903 insegnò chimica medica al Bellevue Hospital Medical College; nel 1903 ebbe la cattedra di farmacologia e di terapia nel College of Physicians and Surgeons di New York; la morte lo colse poco tempo dopo ch'egli era stato nominato medico dell'ospedale del Rockefeller Institute.
Raccolse i risultati dei suoi studî neuropatologici, ai quali s'era particolarmente dedicato, nel suo libro The diagnosis of diseases of the nervous system (New York e Londra 1892); scrisse inoltre: Lectures on pathology in its relation to practical medicine (Filadelfia 1902); The common bacterial infections of the digestive tract, ecc. (New York 1907); separò dal complesso gruppo delle enteropatie croniche dell'infanzia una particolare forma morbosa (v. sotto) alla quale ancora oggi si dà il nome di malattia di Herter (On infantilism from chronic intestinal infection, ivi 1908); scrisse, infine: Biological aspects of human problems (ivi 1911). Nel 1905, insieme con J. J. Abel fondò il J0urnal of biological chemistry.
Malattia di Herter. - Denominata anche infantilismo intestinale, chronic intestinal indigestion, coeliac affection, coelioakie, è eccezionale nei popoli latini, frequente in quelli anglosassoni; s'inizia sempre dopo lo svezzamento, specialmente fra il primo e il quinto anno di vita, può decorrere cronica per più anni con periodi transitorî di miglioramenti e di ricadute, in forma più o meno grave, ma spesso fatale, specialmente per complicazioni intercorrenti (emorragie, infezioni). È caratterizzata da un ritardo notevolissimo della crescenza (infantilismo senza danni significanti dello sviluppo psichico), con diminuzione e facile variabilità del peso corporeo in rapporto alla modificazione dell'economia dell'acqua nell'organismo (idrolabilità); la quantità giornaliera delle feci è abnormemente aumentata e notevolmente grande è il volume dell'addome. Si ha di regola diminuzione della quantità dei fosfati nel sangue (ipofosfatemia), con minore costanza diminuzione dei sali di calcio (ipocalcemia), inoltre: atrofia e ipotonia muscolare, fragilità delle ossa per un caratteristico processo di osteoporosi, anemia (a tipo oligocromemico, oligocitemico, pseudopernicioso), facilità di accidenti scorbutiformi, di emorragie fulminanti (per ipotrombinemia), di sindromi tetaniche. S'accompagna a notevoli disturbi del metabolismo (specialmente dei grassi, degl'idrati di carbonio, del calcio, del fosforo) e in particolare modo dell'equilibrio acido-base, per cui i malati sono sotto la continua minaccia dell'intossicazione acida. La causa della malattia è ignota ed essa non deve essere confusa con il rachitismo, con la sprue, con il megacolon. La prognosi è divenuta meno grave dopo l'uso della dieta vegetale, ricca di sali minerali basici e di vitamine (M. Fanconi).