CHOLULA (A. T., 148)
Città precolombiana del Messico a 13 km. e 1/2 dall'odierna Puebla, a 2150 m. s. m. Fu fondata prima di Messico e toccò l'apogeo come centro religioso dell'Anahuac, a cui accorrevano ogni anno gran quantità di pellegrini per adorare il dio dell'aria Quetzalcóatl. La città, secondo Bernal Diaz del Castillo, contava 100 mila ab. e ventimila case e più centiuaia di templi. Dal 1519 principiò la sua decadenza, quando cioè Cortés ne decimò la popolazione e distrusse i suoi templi. Presentemente conta circa 6000 ab.
Divenuta spagnola e cristiana, novera una trentina di chiese, fra cui quella di S. Gabriele detta Lateranense costruita nel 1604 e la Capilla Real in stile moresco, con 46 cupole, sostenute da 64 poderose colonne. La gloria monumentale di Cholula è la gigantesca piramide quadrangolare, la più grande del mondo come superficie e massa. Essa ha oggi l'aspetto di una collina artificiale, coperta com'è di vegetazione, ma doveva avere quattro piani - che ancora si discernono - ed era costruita con grossi blocchi di argilla cotti al sole alternati con strati di creta e pietrisco battuti; il tutto era ricoperto di cemento. Tali piani dovevano essere in comunicazione fra loro con ampie scalinate in ogni faccia; nell'ultimo piano doveva esistere un tempio; quello del dio Quetzalcóatl doveva essere eretto invece presso la base. L'altezza della piramide è di 54 m., i lati, disuguali, hanno una lunghezza media di 440-450 m., la superficie della base è di 19 ettari, quella della vetta è di 4225 mq. Vicino a essa vi sono altre masse prismatiche di terra, avanzo di piccole piramidi. Sulla sua vetta nel 1594 fu costruita una chiesa, dedicata a Nuestra Señora de los Remedios.
Bibl.: G. V. Callegari, La piramide più grande del mondo, in Scienza per tutti, I, luglio 1924; id., Cholula e la sua gran piramide, in Vie d'Italia e dell'America Latina, IV, 1929.