CHIUSA di Pesio (A. T., 24-25-26)
Cittadina della provincia di Cuneo, situata a 585 m. s. m. fra amene colline, sulla riva sinistra del torrente Pesio, a circa 14 km. da Cuneo. Il comune aveva 5919 ab. nel 1861; 7136 nel 1881; 6516 nel 1901; 5829 nel 1911;5752 nel 1921 (presenti 5231, dei quali 1965 nel centro capoluogo, 2626 nelle case sparse, i rimanenti in altri 2 centri). Il territorio (100,02 kmq.), in gran parte collinoso, dà cereali, castagne e alberi da frutta. L'industria è rappresentata da fabbriche di stoviglie, fornaci da calce, piccole officine meccaniche, ecc.
Grande importanza storica ha la certosa della Chiusa di Pesio che sorge nella valle del Pesio a 10 km. dall'abitato. Donata nel 901 dall'imperatore Ludovico III al vescovo d'Asti, fu infeudata ai signori di Morozzo e straziata dalle invasioni saracene. Nella fioritura monastica successiva, per rimettere in efficienza le rovinate campagne, i certosini costituirono qui, con l'aiuto dei consignori di Morozzo, nel 1172, la seconda in ordine di tempo delle nove certose liguro-piemontesi importanti. Tolta al vescovo di Asti la signoria su Chiusa da parte del comune dí Mondovì che in parte l'infeudò nel 1277 ai Bressani, e in parte la lasciò ancora ai di Morozzo, questi furono per ribellione spogliati dal re Roberto d'Angiò. La certosa fu devastata ai tempi della regina Giovanna, e più tardi per le lotte fra le famiglie feudali, le prepotenze di Giorgino dal Pozzo, signore di terre abbaziali, e per le rivolte del comune di Chiusa. Alla fine del sec. XIV la chiesa fu rimessa in efficienza e abbellita di una porta di Giovanni Boetto, di affreschi di Antonio Parentano bresciano, di Giovanni Claret fiammingo, di Antonio Molineri saviglianese, e di tele del Moncalvo e, in tempi recenti, di Paolo Morgari. Il meraviglioso trittico di Alberto Dürer, donato dal cardinale Maurizio di Savoia, scomparve durante il governo francese in Piemonte, sulla fine del sec. XVIII, quando la certosa fu soppressa.
Bibl.: F. Guasco, Diz. feud. d. antichi Stati Sardi, vol. LV della Bibl. Società stor. subalp., Pinerolo 1911, p. 51; B. Caranti, La certosa di Pesio. Storia illustrata e documentata, Torino 1900.