CHIOCCIOLA (gr. κοχλίας; lat. cochlea; fr. escargot; sp. caracol; ted. Schnecke; ingl. snail)
Il genere Chiocciola (Helix) comprende le specie più note e numerose (circa 4000) di Molluschi Gasteropodi Polmonati terrestri. Sono munite di un'ampia conchiglia avvolta a elica, per lo più destrorsa, dentro alla quale l'animale si ritira quando è in condizioni di riposo, quando vuole difendersi dai nemici e quando si trova in letargo. L'area di diffusione delle chiocciole si estende a tutti i continenti, dai paesi tropicali ai limiti polari. Le forme sono molto varie: dalle specie a conchiglia globulosa, orbicolare, planorbica si va a quelle trochiformi e turricolate. Le dimensioni oscillano da un mm. a parecchi cm. di diametro.
Le chiocciole sono ermafrodite insufficienti e ovipare. Si accoppiano durante la buona stagione e producono un certo numero di uova (da 60 a 80) sferoidali, che interrano talora in buche profonde alcuni decimetri (Helix aperta Born.), riunendole in mucchietti irregolari. Tali uova, avvolte da un guscio bianco, membranoso, impregnato di sali calcarei, sono poi abbandonate e producono, dopo 20-30 giorni dalla deposizione, chioccioline già munite di rudimentale conchiglia spirale.
Le chiocciole hanno un habitat variabile secondo le specie; ma per lo più amano i luoghi freschi e ombreggiati, rimanendo al riparo dei raggi solari. Sul loro percorso lasciano una striscia argentea iridescente, continua o tratteggiata, dovuta alla condensazione del muco segregato dai tessuti ghiandolari del piede. Il muco, o bava, ha una funzione protettiva contro gl'insetti e altri nemici. Si nutrono soprattutto di vegetali; tuttavia mangiano anche, sebbene raramente, sostanze animali.
Lunghe e frequenti sono le interruzioni dell'attività vitale delle chiocciole con le fasi di letargo (inverno, estate), dovuto soprattutto al freddo, al caldo, o alla mancanza di cibo. È notevole la resistenza al digiuno di alcune specie (es. Helix vermiculata Müll.) che possono rimanere digiune per diversi anni (oltre 7); come pure la tolleranza per le basse temperature di certe forme alpestri che vivono tra i ghiacci del Himālaya e delle Alpi (H. glacialis fino a 2500 m. s. m.; H. alpina fino a 1800 m. s. m.) e l'abitudine a sopportare elevate temperature da parte delle specie che abitano in zone desertiche. In media la vita normale delle chiocciole dura 2 0 3 anni.
A scopo adesivo e per creare condizioni più favorevoli al sonno il mantello delle chiocciole segrega, ove occorra, un muco abbondante che seccandosi all'entrata della conchiglia forma una produzione membranacea, denominata pseudoepifragma. Durante il letargo una simile formazione più ispessita e impregnata di sali calcarei, detta epifragma o falso opercolo, chiude l'apertura della conchiglia funzionando da regolatore negli scambî gassosi con l'esterno. Si nota tanto nel pseudoepifragma quanto nell'epifragma (da non confondersi con l'opercolo di altri generi) un'area opaca, spesso triangolare, corrispondentemente al pneumatostoma, e a partire dall'area medesima una sutura trasversale che si dirige verso l'asse columellare. In certi casi nel cavo dell'elica conchigliare sono prodotti numerosi epifragmi (persino 5-6).
La fauna malacologica italiana è ricca di numerose specie di Helix (circa 250), riferite, in base alla costituzione anatomica e alla forma della conchiglia, a diversi sottogeneri.
Le forme fossili di Helix compaiono nell'Eocenico inferiore.
Per l'anatomia della chiocciola v. gasteropodi; polmonati.
Le chiocciole sono dannose in quanto possono diffondere malattie infettive col trasporto di germi patogeni. Si considerano tra gli animali nocivi all'agricoltura perché attaccano i semenzai, i vivai, gli orti, i frutteti. Non sempre i nemici naturali delle chiocciole (talpe, ricci, topi, tordi, merli, rospi, coleotteri, ecc.) riescono a limitarne lo sviluppo, onde spesso s'impone la loro sistematica distruzione.
In passato l'uso delle chiocciole è stato notevole non solo per il valore alimentare a esse attribuito ma per l'importanza medica e farmaceutica che in quelle si riconosceva. I brodi di chiocciole, le paste pettorali, considerati come emollienti, si adoperavano nelle affezioni bronchiali e gastrointestinali.
Gli antichi Romani facevano uso di chiocciole specialmente nei pasti funebri, per cui non è raro trovare sulle tombe dei cimiteri di Pompei mucchi di conchiglie di Helix abbandonate da parenti e da amici nei festini funebri. Le chiocciole che i Romani facevano venire da paesi lontani (Sicilia, Baleari, Illiria) erano allevate in appositi parchi (cochlearia o cochlearum vivaria). Durante il Medioevo e in tempi recenti le chiocciole erano ancora in voga. Si hanno notizie di allevamenti speciali effettuati in Germania, in Svizzera, in Austria, in Spagna, in Francia.
Bibl.: Rossmaessler, Iconographie der Land- und Süsswasser-Mollusken, Dresda e Lipsia 1835-1854; Albers-Martens, Die Heliceen, Lipsia 1860; C. Pfeiffer, Monographia Heliceorum viventium, Lipsia 1874-1878; P. Dorello, La vita sessuale delle chiocciole, Roma 1924; C. Piersanti, I molluschi e le conchiglie, Milano 1926; H. Simroth, Pulmonata, in H. G. Bronn, Klassen und Ordnungen des Tier-Reichs, III, ii, Lipsia 1925.