CHILAM-BALAM
. Cronache e digesti anonimi, in lingua maya e grafia spagnola, del Yucatán. Il nome designa una categoria di sacerdoti adibiti, prima della conquista spagnola, a compilare o interpretare iscrizioni e relazioni. Vengono distinte a seconda delle città in cui furono scritte o trovate (Chilam-Balam di Mani, di Titzimin, di Nabula, di Chumayel, ecc.). Pare che siano state composte fra il sec. XVI e il XVIII. Sono in massima parte ancora inedite. Quella di Chumayel, compilata dall'indigeno Juan José Hoil nel 1782, depositata nell'archivio di Chumayel nel 1838, passò poi al Berendt e a D.G. Brinton; ora è, con altre affini, nella biblioteca dell'università di Pennsylvania, a Philadelphia. La cronaca più antica è quella di Mani, forse anteriore al 1595: e servì agli storici del Yucatán, il Cogolludo e il Lizana.
Bibl. e Ediz.: D. G. Brinton, The Maya Chronicles, Philadelphia 1882; G.B. Gordon, The book of Chilam-Balam of Chumayel, Philadelphia 1913 (Univ. of Pennsylv. Mus. Anthrop. Pubbl., V); Le livre de Chilam-Balam de Chumayel (testo e trad. franc.), Parigi 1930; S. G. Morley, The historical value of the books of Chilam-Balam, in Amer. Journ. of Arch., XV (1911), pp. 195-214; Boodwich, Memoranda on the Maya calendars used in the books of Chilam-Balam., in Amer. Anthropologist, n. s., III, pp. 129-138.