CHIAVARI (A. T., 24-25-26)
Città della Liguria orientale, in provincia di Genova, presso la foce dell'Entella, il più ragguardevole tra i torrenti della Riviera di Levante. Chiàvari sorge presso il mare, in una fertile pianura coltivata, cinta per tre lati da colli amenissimi. Deve appunto la sua importanza e il suo sviluppo all'essere situata nella più vasta pianura della Riviera di Levante, e allo sbocco delle valli di Fontanabuona, di Graveglia e della Sturla. In questa valle, a Borgonuovo, si stacca dalla provinciale Chiavari-Borzonasca una strada che, superato il Passo del Bocco, discende nella valle del Taro.
Nel complesso la città ha aspetto moderno, con bei palazzi, giardini e ville. Notevoli nella parte antica i caratteristici portici alzati su colonne e pilastri in pietra nera, fatti costruire da architetti genovesi che nel 1175 sistemarono il tracciato stradale della città. A est della città si attraversa l'Entella sopra un ponte di legno costruito nel 1810, per ordine di Napoleone I, su disegno dell'architetto Lefèvre. Bellissima è la passeggiata che, partendo dalla vasta Piazza dell'Orto, si prolunga sino a Lavagna. Notevole la chiesa della Madonna dell'Orto, con grandioso, ma freddo porticato a colonne sul fronte, dell'architetto Poletti. La chiesa è del 1613 ed è abbellita da affreschi, nel coro, di Carlo Baratta, da dipinti del Borzone, del Merano, del Paggi e da statue in legno del Maraggiano. Sulla Piazza XX Settembre sorge il monumento a Garibaldi, opera del Rivalta. Fra i palazzi meritano di essere ricordati quello vescovile annesso al seminario, la casa Garibaldi con magnifica porta in lavagna, del sec. XV, il palazzo civico e il palazzo di Giustizia o Cittadella.
La popolazione del comune di Chiavari è in costante aumento: contava 10.457 ab. nel 1861; 11.521 nel 1871; 12.689 nel 1901; 13.700 nel 1911; 14.504 nel 1921 (presenti 14.739, dei quali 12.501 nel centro capoluogo, gli altri nelle case sparse). Il territorio (11,35 kmq.), fertile e ben coltivato, produce olio, agrumi, cereali, funghi, frutta, ortaggi. L'industria è rappresentata da manifatture di merletti, fabbriche di mobili (ben note sono le sedie di Chiavari), di liquori, concerie, stabilimenti metallurgici e meccanici e di costruzioni navali. La pesca è abbastanza fiorente.
Chiavari, città d'origine medievale, fece quasi sempre parte del dominio genovese, che qui era osteggiato dai Fieschi, conti di Lavagna. I Genovesi vi costruirono nel 1167 un castello a difesa del villaggio di Borgolungo, sorto nella pianura: il castello fu poi detto di Chiavari o di Chiaveri, come lo chiamò Dante. Altre opere di fortificazione vi eseguì nei secoli XV e XVI la repubblica di Genova, che nel 1648 le concesse il titolo di città. Durante l'impero napoleonico fu capoluogo del Dipartimento degli Appennini.
Bibl.: Ordini riformati e regole per le quali si deve governare la comunità di Chiavari, mss., cart. sec. XVIII (Biblioteca Univ. di Genova); C. Garibaldi, Chiavari antico, Genova 1855; G.B. Brignardello, Giuseppe Gaestano De Scalzi, detto Campanino, e l'arte delle sedie in Chiavari, Firenze 1870, p. 139; id., I merletti nel circondario di Chiavari, Firenze 1873.