CHIARAVALLE (Clairvaux; A. T., 32-33-34)
Piccolo villaggio della Francia nord-orientale, nel dipartimento di Aube, municipio di Ville-sous-la Ferté. È posto sulla riva sinistra dell'Aube in mezzo a ridenti praterie, al margine della foresta omonima. È stazione della ferrovia Parigi-Belfort, a 67 km. da Troyes.
L'abbazia di Chiaravalle. - II villaggio deve la sua fama al celebre monastero ivi fondato da S. Bernardo, molto probabilmente il 25 giugno 1115, insieme con dodici compagni sulla riva dell'Aube nella diocesi di Langres. Il monastero cisterciense era situato nella valle dell'Assenzio, che fu poi chiamata Chiaravalle perché bene illuminata dal sole nelle diverse ore del giorno. I primi monaci dovettero affrontare grandi difficoltà per circa un decennio. La fede del loro abate li sostenne: per suo merito Chiaravalle divenne il nuovo centro dell'ordine, che ebbe uno straordinario sviluppo. Verso il 1135, data l'enorme aflluenza dei monaci, si dovette allargare il territorio del monastero ed estendere il numero dei fabbricati. Il conte Tebaldo di Champagne, che tanto aveva contribuito con la sua generosità allo sviluppo dell'abbazia, volle assumersi il grosso delle spese del nuovo stabilimento, cui parteciparono del resto vescovi, nobili e mercanti. La nuova chiesa che sorse mantenne la severità di stile propria dei cisterciensi: nessun ornamento superfluo, niente figure grottesche di animali; l'architettura religiosa ricevette quell'impronta di forza, maestosità e semplicità che ha grandemente contribuito alla genesi e allo sviluppo dell'arte ogivale. I campi erano coltivati dai monaci stessi e dai conversi, ossia da uomini liberi: il che distingueva questa proprietà da quelle dei feudatarî vicini laici ed ecclesiastici; il lavoro manuale vi era tenuto in massimo onore. Nel 1152 Chiaravalle aveva circa 700 anime ed era sempre alla testa dell'ordine. La gloriosa abbazia, venduta all'asta per i decreti rivoluzionarî del 1792 sulle corporazione religiose, è oggi trasformata in uno stabilimento di pena (v. anche cisterciensi).
Bibl.: L. Januaschek, Origines Cistercienses, I, Vienna 1877; Chronicon Claravallense, in Patr. lat., CLXXXV, col. 1250; E. Vacandard, Vie de Saint Bernard, I, 4ª ed., Parigi 1910, pp. 64-98 e 413-458; II, pp. 389-427; U. Berlière, L'ordine monastico dalle origini al secolo XII, 4ª ed., trad. di M. Zappalà, Bari 1928, cap. VI.