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CHIARA di Assisi, santa

di Michele Faloci Pulignani - Enciclopedia Italiana (1931)
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CHIARA di Assisi, santa

Michele Faloci Pulignani

Nacque ad Assisi nel 1194, da nobile famiglia. La madre Ortolana educò con ogni cura la figlia, e presto si diffuse in città la fama delle sue belle doti, sì da arrivare alle orecchie del suo concittadino S. Francesco. Il 18 marzo 1212, domenica delle palme, la giovanetta Chiara si recò in duomo per ricevere la palma benedetta; nella notte poi, accompagnata da una amica, uscì dalla casa paterna e nascostamente scese nella chiesa rurale di S. Maria degli Angeli, dove l'aspettava S. Francesco con i suoi frati. Qui il santo la ricoprì di una rozza tonaca, le tagliò i capelli, e l'accompagnò in un vicino monastero di suore; ma appena i parenti scoprirono il luogo dove si era rifugiata, vi accorsero solleciti, tentando di persuaderla perché ritornasse a casa: ma invano. Dopo poco tempo, per consiglio di S. Francesco, Chiara si ritirò nella chiesa di S. Damiano, da lui restaurata pochi anni prima, e che fu per così dire la casa madre di tutte le sue seguaci. Ivi ella visse per 42 anni, quasi sempre malata, e vi informò alla vita religiosa molte amiche e parenti sue, fra cui la madre Ortolana e la sorella Agnese. Nel 1214 fu fatta badessa. S. Francesco fu sempre l'alto direttore spirituale di questa famiglia, che rapidamente si sviluppò per tutta l'Europa; ma molto si deve attribuire anche alle qualità personali di C., le quali le procurarono stima sì grande che perfino i papi si recavano a visitarla. Innocenzo IV voleva cantare per lei, appena defunta, non l'ufficio dei morti, ma quello festivo delle vergini.

Nota caratteristica della santa fu la sua illimitata fiducia nella divina provvidenza, per la quale non volle mai possedere né case, né campi, né denari, né altro. Questo, che essa chiamava il privilegio della povertà, le fu concesso nell'aprile 1253 da Innocenzo IV, il quale nel successivo agosto, sapendo ch'era moribonda, si recò a S. Damiano a benedirla. In questa occasione ricevette la bolla papale che confermava la sua regola; il giorno dopo, 11 agosto, morì. Vel 1255 fu canonizzata.

Bibl.: M. Beaufreton, Sainte Claire d'Assise, Parigi 1916; A. Cristofani, Storia della chiesa e del chiostro di S. Damiano, Perugia 1876; Cenni storici del sotterraneo e della tomba di S. Chiara di Assisi, Assisi 1873; L. S. De Cherance, Claire d'Assise, Parigi 1901; E. Smith, Saint Claire of Assisi, Londra 1914; A. Henrion, Sorella Chiara, la primogenita del Poverello, Milano 1921; A. Razzolini, La leggenda di S. Chiara di Assisi illustrata, S. Casciano 1925; S. Lazzeri, Il processo di canonizzazione di S. Chiara, Quaracchi 1920; T. Loccatelli Paolucci, Vita breve di S. Chiara, Assisi 1882; V. Locatelli, Vita di S. Chiara, Assisi 1854; C. Mauclair, La vie de Sainte Claire d'Assise, d'après les anciens textes, Parigi 1924; F. Pennacchi, Legenda S. Clarae Virginis (T. a Celano), Assisi 1910; S. Ricard, Claire d'Assise, Parigi 1895; P. Robinson, The Life of Saint Clare ascribed to Fr. Thomas of Celano, Philadelphia 1910; Sainte Claire d'Assise... par Thomas de Celano..., trad. franc. di M. Havard de la Montagne, Parigi 1917; S. Chiara d'Assisi nel cinquantesimo dell'invenzione del corpo, Assisi 1899. Per altre fonti e leggende antiche v. U. Chevalier, Répertoire des sources historiques du Moyen âge, I, Parigi 1905, coll. 935-936.

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