CHETOGNATI (dal gr. καίτη "setola" e γναϑος "mascella"; lat. scient. Chaetognatha; sinonimi: Oesthelminthes Gegenbaur; Pterhelminthes Harting)
Gruppo animale istituito dal Leuckart (1854): separato dall'antico gruppo dei Vermes e considerato dal Grassi (1882) come un tipo a sé. La sua posizione sistematica è quanto mai incerta; il Hertwig li avvicinò ai Celenterati; Gegenbaur e Haeckel ai Nematodi; il Grassi paragonò il sistema nervoso dei Chetognati a quello degli Artropodi; D'Orbigny, Siebold, Günther ed altri li paragonarono ai Molluschi e in particolare agli Eteropodi; il Meissner li considerò come vertebrati primitivi ed il Metschnikoff, paragonando i tre segmenti del corpo di una Sagitta ai tre segmenti degli Enteropneusti (Balanoglosso), riunì i Chetognati con i Brachiopodi e gli Echinodermi nel gruppo degli Ambulacraria. Infine alcuni autori, fra i quali il Kowalevski ed il Bütschli, indicarono diversi punti di somiglianza fra l'organizzazione dei Chetognati e quella degli Anellidi, ma le ricerche successive hanno dimostrato assai dubbio anche questo avvicinamento. L'Emery considera i Chetognati fra le classi di affinità problematica; li pone con gli Enteropneusti in appendice ai Trimetameri. Sono animali pelagici, abitatori cosmopoliti di tutti i mari del globo, euritermi ed euralini, planctonici sia in superficie sia in profondità (il genere Sagitta è stato pescato fino ad 850 m. di profondità); caratterizzati dalla trasparenza tipica degli animali del plancton, pullulano e guizzano a scatti spesso in quantità rilevanti nei saggi di plancton appena tratti dai retini. Si nutrono di infusorî, copepodi, piccole larve planctoniche ed anche di stadî larvali pelagici di pesci.
I Chetognati ospitano varî parassiti, fra i quali molto frequenti le forme larvali di Trematodi e più rare quelle di Nematodi.
Caratteri esterni. - Il corpo dei Chetognati, che può raggiungere i 3 cm. di lunghezza, allungato, fusiforme e schiacciato in senso dorso-ventrale, si distingue nelle seguenti regioni: capo, tronco e coda. Il capo è tondeggiante e separato dal tronco da una distinta strozzatura o collo. Fra il tronco e la coda si apre, ventralmente, l'apertura anale. L'estremità caudale termina in una pinna codale; ai lati del corpo si notano da due a quattro espansioni aliformi, orizzontali che, per l'apparente somiglianza con le pinne vere di altri animali, si indicano con il nome di pinne laterali.
Organizzazione interna. - La parete del corpo, rivestita di una cuticola, risulta formata dall'epidermide, costituita da un epitelio pavimentoso monostratificato, eccetto che in alcune regioni. Al disotto dell'epidermide si trova una membrana basale anista, che in corrispondenza degli occhi si ispessisce in una capsula e ai lati della regione del collo forma le cosiddette "piastre scheletriche".
Sotto l'epidermide ha sede la muscolatura, che nel tronco e nella coda limita la cavità del corpo, e la cui contrazione provvede ai movimenti; dell'animale nell'acqua. Le fibre muscolari, fortemente striate e simili per struttura a quelle dei Nematodi, costituiscono 6 nastri longitudinali, due dorsali, due ventrali, due laterali, estensi lungo la linea mediana laterale. La muscolatura del capo, con numerosi muscoletti, provvede invece ai suoi movimenti e a quelli dei denti e degli uncini che ornano il capo.
La cavità del corpo o celoma è ripiena di un liquido incoloro, nel quale nuotano elementi figurati rotondi, anch'essi incolori; fra il capo e il tronco e fra questo e la coda il celoma rimane diviso in compartimenti da due setti trasversali, mentre nel tronco un mesenterio dorsale ed uno ventrale come setti longitudinali dividono la cavità del corpo, anche nella regione della coda, in una camera sinistra e in una destra, le quali tuttavia rimangono comunicanti fra di loro attraverso le lacune dei mesenterî.
I Chetognati non posseggono un sistema vascolare, né organi escretori differenziati.
Il canale digerente comunica anteriormente con il vestibolo boccale, che è rivestito di una cuticola spessa, e nel quale si apre ventralmente la bocca. Nel vestibolo, secondo il Grassi, si distinguono quattro tipi di organi: denti, uncini, follicoli e fossette. Alla bocca segue una corta faringe muscolosa e poi l'intestino chilifero, cui fanno capo anteriormente dei diverticoli pari, il quale percorre diritto il tronco terminando nell'ano.
Il sistema nervoso consta del cervello situato al disopra della faringe, connesso da due lunghi cordoni nervosi (connettivi faringei o esofagei) a un notevole ganglio situato ventralmente nel tronco, donde partono numerosi nervi che vanno alle pareti del tronco e alla coda, rappresentanti il sistema periferico. Nel capo, oltre al cervello, compreso nell'epidermide e in relazione mediante nervi con gli organi di senso cefalici, si trovano due paia di altri gangli, chiamati ganglî vestibolari.
Gli organi di senso dei Chetognati sono tattili, ottici, olfattorî. I primi, distribuiti su tutto il tronco e la coda, sono rappresentati da brevi papille cutanee, specialmente localizzate nella cosiddetta corona ciliata, alla quale si è anche voluta attribuire una funzione olfattoria. Gli occhi pari sono situati lateralmente e dorsalmente al capo, immediatamente dietro il cervello. Risultano di una zona pigmentata centrale, con tre corpi lenticolari, e di una regione corticale, priva di pigmento, costituita dalle cellule sensoriali.
I Chetognati sono ermafroditi: le gonadi maschili (testicoli, vasi deferenti e vescicola spermatica) sono situate nella coda, quelle femminili (ovario, ovidutto e ricettacoli seminali) nel segmento del tronco. Le uova fecondate attraverso l'ovidutto pervengono all'esterno; da esse, che sono galleggianti nell'acqua, si sviluppa rapidamente una larva che schiude dall'uovo già al 2° giorno (Sagitta).
I Chetognati comprendono attualmente 8 generi per i quali sono state descritte 38 specie; di queste, 27 appartengono al genere Sagitta Slabber. Gli altri generi sono: Eukrohnia Ritter-Zahony (1909), Krohnitta Ritter-Zahony (1910), Hterokrohnia Oye (1918), Spadella Langerhans, Pterosagitta Costa (1869), Kronitella Joubin (1912) e Zahonia Oye (1918).
Bibl.: Un elenco di 109 lavori sui Chetognati (sistematica, anatomia, distr. geogr., ecc.) è dato da Stanley T. Burfield, Sagitta, in Transact. of Liverpool Biological Society, XLI (1926-27), Liverpool.