CHESTER (Deva dei Romani e Caerleon Wawar o "Città della grande Legione" dei Celti; A. T., 47-48)
Antica città dell'Inghilterra, capoluogo del Cheshire situata a circa 26 km. a sud di Liverpool. Sorse per opera dei Romani, come fortezza a guardia dei montanari del paese di Galles. Fu costruita su una bassa collina, sul fiume Dee, a oltre 9 km. dal suo vasto e poco profondo estuario, in vicinanza di ricche miniere di piombo e d'oro. Ebbe importanza sotto i Romam e poi nel Medioevo come porto marittimo, ma decadde con il progressivo insabbiamento della Dee, in seguito al quale il traffico si volse verso l'estuario della Mersey e Liverpool. Nel 1901 aveva 38.909 abitanti, nel 1911 39.028; nel 1921, 40.802. La città, che conserva pittoresche tracce del passato, è divisa in quattro zone dalle quattro vie principali, che si tagliano ad angolo retto e fanno capo a quattro porte. Tali vie hanno una caratteristica che è stata oggetto di molte discussioni: nella facciata delle case, il secondo piano è alquanto arretrato, e gli spazî così rimasti liberi fra il primo e il secondo piano formano quasi delle gallerie coperte, chiamate the rows, alle quali si accede dalla strada per mezzo di scale. Gli stabilimenti industriali (stabilimenti per la lavorazione delle farine, fonderie, cantieri di costruzioni navali, raffinerie di petrolio, ecc.) sono fuori delle mura.
Monumenti. - Notevoli le antichità medievali della città, tra cui la cattedrale, le mura e parecchie case antiche. La cattedrale, già del monastero di Santa Werburgh, in gran parte del sec. XVI, ha ben conservato l'interno, con mirabili stalli del sec. XIV. Gli attigui edifici monastici comprendono il refettorio con un pulpito murale del sec. XIII e una stanza romanica a vòlta, e il chiostro del sec. XV. Delle altre chiese antiche la più importante è la collegiata di S. Giovanni di stile principalmente romanico. Molte vie conservano un pittoresco aspetto medievale. Nel sec. XVIII la città fu patria dell'architetto Thomas Harrison, che sostituì il castello medievale con un edificio classico assai pregevole e fece i disegni del ponte a un solo arco sulla Dee.
Storia. - La romana Deva era la capitale dei Cornavii. Poco dopo la creazione della provincìa della Britannia, verso la metà del sec. I d. C., essa divenne colonia romana e servì di quartiere invernale alla legio XX Valeria Victrix. Numerose iscrizioni e frammenti architettonici sono stati tratti dalle fortificazioni. che, secondo ogni probabilità, costituivano, sotto Settimio Severo, un muro di terra. La città era sulla via tra Isca Silurum e Viroconium.
Fu presa e distrutta dai Sassoni nel 614, e venne ricostruita nel 907. Divenuta, sotto i Normanni, centro della contea palatina del Cheshire, ebbe la sua prima carta municipale da Enrico II nel 1160. Enrico VII eresse nel 1506 la città a contea a sé e nel 1541 Enrico VIII vi creò una sede vescovile.
Bibl.: J. Hemingway, History of the City of Chester, Chester 1831; R. H. Morris, Chester in the Plantagenet and Tudor Reigns, Chester 1894; C. Hiatt, The Cathedral Church of Chester, Londra 1898; B. C. A. Windle, Chester, a historical and topographical account of the city, Londra 1903; E. Baxhex e P.H. Ditchfield, Memorials of Old Cheshire, Londra 1910.
Contea di Chester (ingl. Cheshire; A. T., 47-48). - Contea inglese situata fra il Lancashire, il West Riding (York), il Derbyshire, lo Staffordshire, lo Shropshire, iI Denbighshire (Galles), il Flintshire (Galles). Misura 2660 kmq. di superficie, inclusi i numerosi stagni. Non è montuosa, ma ad est della linea Congleton-Stockport strati di arenarie molto resistenti formano altipiani che si elevano fino a 582 m. al Soldier's Lump. Si trovano qua e là giacimenti di carbone: specialmente a Poynton, presso Macclesfield, in continuazione dei campi carboniferi del Lancashire meridionale, e a Neston nella penisola di Wirral. Il fiume Weaver scorre nella sua totalità nel Cheshire e si getta poi nella Mersey presso il confine settentrionale della contea. La costa aperta del Cheshire è molto breve, ma ciò è compensato dai due lunghi estuarî: della Dee e della Mersey; su questo è situata Birkenhead (v.), nota come centro di costruzioni navali. Il Cheshire è attraversato da linee ferroviarie in tutte le direzioni; il canale navigabile di Manchester, lungo 58 km., terminato nel 1893, corre per ben 45 km. nella contea. Chester e Crewe sono importanti nodi ferroviarî: Crewe costruisce anche locomotive. Esistono importanti fabbriche specialmente nell'est, dove Stockport (125.400 ab. nel 1926), è il centro commerciale di altre città cospicue, quali Dukinfield (19.500 ab.) e Stalybridge (25.000 ab.). Più al S., Macclesfield (33.846 ab.) è il centro dell'industria serica. A Northwich, Middlewich (63.000 ab.) e Winsford (11.000 ab.) vi è un'enorme produzione di sale; esistono inoltre nella contea fabbriche di prodotti chimici e per la lavorazione del ferro e del cuoio. Ciò nonostante, più del 75% del territorio è coltivato ed è importantissima la produzione dei latticinî, in specie del formaggio. Il Cheshire conta 1.026.000 ab. (1921). Il capoluogo è Chester. Altre città importanti sono Altrincham (20.500 ab.); Congleton (11.800 ab.), importante per l'industria serica; Hyde (33.500 ab.), centro del commercio di cappelli; New Brighton (10.600 ab.), con spiaggia frequentata; Runcorn (18.500 ab.), porto e centro dell'industria chimica.
Storia. - Per molti secoli la regione fu disputata fra Britanni e Sassoni, che la conquistarono definitivamente nell '830, incorporandola nel regno di Mercia. Fu devastata dai Danesi nel 930, e poiché resistette vigorosamente ai Normanni di Guglielmo il Conquistatore, nessun Sassone fu lasciato in possesso dei suoi beni. Nei secoli XII e XIII soffrì delle incursioni dei Gallesi; vi si svolsero combattimenti durante la Guerra delle Due Rose e in quella civile quando la contea era divisa fra realisti e parlamentari; il capoluogo, tenuto dai primi, si arrese ai secondi nel 1646. Le principali antichità sono castelli e case private, come Bramhall Hall e Moreton Hall.
Bibl.: J. H. Hanshall, History of the County Palatine of Chester, Chester 1817-23; J. P. Erwaker, East Cheshire, voll. 2, Londra 1877; G. Ormerod, History of the County Palatine and City of Chester, Londra 1875-82.
Conti di Chester. - Titolo portato da varî personaggi storici inglesi. Il primo fu il fiammingo Gherbod, uno dei seguaci di Guglielmo il Conquistatore; creato conte di Ch. nel 1070, subito dopo lasciò l'Inghilterra per non tornarvi più, e il titolo fu conferito a Hugo, visconte d'Avranches, detto Lupus, altro seguace del Conquistatore. Ranulph d'Avranches, conte di Ch., nella lotta per la Magna Carta parteggiò per il re Giovanni, occupò varie cariche pubbliche importanti, fu alla crociata nel 1218 e poi comandò le truppe regie in Bretagna. Morì senza figli maschi nel 1232, e il titolo, tornato alla Corona, fu conferito a suo genero Giovanni lo Scoto, conte di Huntington. Morto anche questi senza figli maschi, Enrico III creò suo figlio Edoardo (poi re Edoardo I) conte di Chester nel 1253-54; questi, fatto prigioniero da Simone de Montfort conte di Leicester, gli cedette la contea in cambio di quella di Leicester, ma alla morte del de Montfort essa tornò a Edoardo. Da allora in poi il titolo è sempre rimasto agli eredi del trono inglese, e dal 1399, quando Enrico di Monmouth, figlio di Enrico IV e futuro re Enrico V, fu creato principe di Galles, i due titoli sono stati di regola uniti nella stessa persona.