Chen Kaige
Regista cinematografico cinese, nato a Pechino il 12 agosto 1952. Autore di un cinema colto, dal respiro epico, in bilico tra dimensioni opposte e combacianti: il buio e la luce (che hanno una funzione narrativa fondamentale, così come l'uso di campi lunghi o della steadycam), gli interni e gli esterni, il singolo e la moltitudine, il calcolo e il caso. Partendo da una specificità del proprio lavoro fortemente legata alla storia e alla cultura del Paese d'origine, C. K. ha riportato la modernità classica del cinema nella Cina continentale discostandosi dalla classicità modernista dei film del periodo della rivoluzione di Mao Zedong, funzionale al carattere esornativo del loro messaggio propagandistico. Nel 1993 ha vinto la Palma d'oro al Festival di Cannes con Bawang bie ji (Addio mia concubina).
Figlio del regista Chen Huaiai, durante la rivoluzione culturale, C. K. interruppe gli studi per lavorare come disboscatore in una piantagione di caucciù prima di arruolarsi nel 1971 nell'esercito dove venne assegnato ai corpi inviati in aiuto ai Viet Cong. Ha studiato in seguito all'Accademia cinematografica di Pechino, riaperta nel 1978 dopo anni di inattività, dove nel 1982 si sono diplomati i cineasti della 'Quinta generazione' (ne fanno parte, oltre a C. K, tra gli altri, Tian Zhuangzhuang, Zhang Junzhao, Huang Jianxin, Wu Ziniu e Zhang Yimou). Sarà proprio il suo compagno d'accademia, direttore della fotografia e poi regista, Zhang Yimou a farlo convocare agli studi cinematografici di Guangxi, nell'unità di produzione 'giovane', dove, dopo un primo approccio con la televisione, avrà l'occasione di esordire alla regia. Il suo primo film, già dal titolo, Huang tudi (1984; Terra gialla), è un'opera apolide, una sorta di western sulla desertificazione, sulla sparizione di un territorio fisico e culturale, e mette in scena la drammatica cesura tra l'imprescindibilità del desiderio del soggetto e la deriva delle circostanze (tematica, questa, che resterà centrale in tutto il suo cinema). Huang tudi lo ha immesso in quel meccanismo cui molti cineasti cinesi sono sottoposti e in virtù del quale le loro opere circolano quasi esclusivamente all'estero: Da yuebing (1985, noto con il titolo The big parade), che racconta l'addestramento di quattrocento soldati in vista delle celebrazioni dell'anniversario della rivoluzione, è stato bloccato per due anni dalla censura, che ha imposto in seguito cambiamenti alla colonna sonora e al finale. Dal 1987, anno in cui ha interpretato la parte del capo delle guardie imperiali in The last emperor (L'ultimo imperatore) di Bernardo Bertolucci, ha iniziato a vivere tra New York, Hong Kong e la Cina. Nel 1989 ha diretto il video musicale dei Duran Duran Do you believe in shame? A partire da Bian zou bian chang (1991; La vita appesa a un filo), uno dei suoi film più misteriosi, e mai distribuito in Cina, grazie ai capitali esteri C. K. ha potuto continuare a realizzare il proprio cinema. È stato con Bawang bie ji che C. K. ha dispiegato un preziosismo figurativo capace di racchiudere nella metafora ambigua del mondo del teatro mezzo secolo di storia cinese. I film successivi, Feng yue (1995; Le tentazioni della luna) e il kolossal shakespeariano Jing Ke ci Qin wang (1999; L'imperatore e l'assassino), risultano segnati da un più marcato accento spettacolare e da una estenuazione del lato melodrammatico.
V. Petitprez, Bande à part, in "Le cinéphage", 1993, 13, pp. 62-67.
I movimenti del cuore. Conversazione con Chen Kaige, in "Filmcritica", 1996, 467, pp. 402-05.
Yingjin Zhang, Chen Kaige, in Yingjin Zhang, Zhiwei Xiao, Encyclopedia of Chinese film, London-New York 1998, ad vocem.
B. Reynaud, Nouvelles Chines, nouveaux cinémas, Paris 1999, passim.
M. Ciment, H. Niogret, Entretiens avec Chen Kaige. Notre présent peut se lire dans le miroir du passé, in "Positif", 2001, 479, pp. 10-16.