Chen Duxiu
Politico e scrittore cinese (Huaining, Anhui, 1879-Jiangjing, Sichuan, 1942). Studiò in Giappone e in Francia e partecipò alle rivoluzioni del 1911 e del 1913. Nel 1915 fondò la rivista Xing qingnian («Gioventù nuova») e si rese famoso come autore dell’Appello alla gioventù pubblicato su quest’ultima, che conteneva un vigoroso attacco alla cultura tradizionale e la celebre metafora per cui la Cina aveva bisogno di due signore venute dall’Occidente, la «scienza» e la «democrazia». Insieme a Hu Shi fu uno dei promotori dei movimenti d’avanguardia fioriti all’università di Pechino, dove insegnò e si unì alla protesta contro le 21 domande presentate dal Giappone nel 1915. Fra i fondatori del Partito comunista cinese (1921), ne fu segretario generale fino al 1927, ma fu espulso nel 1929 con l’accusa di trockismo. Nel 1931 fondò a Shanghai il Partito di opposizione di sinistra. Dal 1932 al 1937 fu imprigionato dal Guomindang. Negli ultimi anni si occupò di studi archeologici.