CHAULIEU, Guillaume Amfrye, abate di
Letterato e poeta nato nel 1619 a Fontenay-en-Vexin da ricca famiglia oriunda inglese, e morto a Parigi il 27 giugno 1720. Educato a Parigi nel Collegio di Navarra, contrasse ivi salda amicizia coi figli del La Rochefoucauld e presto entrò con l'appoggio di essi nel bel mondo. Eletto - dopo un viaggio in Polonia al seguito del marchese di Béthune - intendente in casa Vendôme, favorì gli spassi giocondi e la vita dispendiosa di codesti signori.
Avviato, già maturo, dallo Chapelle all'esercizio del poetare, lo Ch. sedusse ascoltatori e lettori con le sue rime, pregevoli per certa loro originale e spigliata eleganza. Amori e baccanali furono i temi consueti a questo letterato scapigliato e galante; soltanto in sul cadere degli anni egli seppe trovare accenti più serî ed elevati, per esprimere l'amarezza cagionatagli dalla morte dell'amico poeta congeniale La Fare (1712), per rimpiangere la giovinezza fuggita, la salute spenta, e per descrivere serene gioie campestri (Fontenay, La Retraite, ecc.). Egli si vantò d'avere "tout sacrifié" per mettere nelle sue poesie "du nombre et de l'harmonie"; il suo nome è legato alla storia della poesia francese dell'epoca col titolo di principe dei "poètes négligés". Le sue Poesie furono edite postume (Amsterdam [Lione] 1724) con quelle del La Fare.
Bibl.: Oltre alle Lettres dello Ch. nell'Epist. della Delaunay e le Lettres inédites di lui, edite da R. de Bérenger, Parigi 1850, v.: Fr. Schwarzkopp, Coulanges, Chaulieu und La Fare, Lipsia 1909; P. Brun, Autour du XVIIe siècle, Grenoble 1910, pp. 253-277.