CHÂTEAU-GONTIER
Cittadina della Francia occidentale, nell'Angiò (dip. Mayenne), posta sulle rive del fiume Mayenne. C. deve la sua origine alla fondazione nel 1007 di un castello da parte di Foulques Nerra, conte di Angiò, e all'attività, a partire da quegli anni, dei Benedettini di Saint-Aubin di Angers.Il borgo sorto intorno al castello si sviluppò nel secolo successivo e l'importanza raggiunta da C. è testimoniata dai sette concili regionali che vi si tennero tra il 1231 e il 1336 (Picquenard, Diehl, 1967).Di grande interesse è la parrocchiale di Saint-Jean-Baptiste, sicuramente anteriore al 1100, quando compare nel cartulario di Saint-Aubin, ma forse già costruita all'inizio del sec. 11° (Thibout, 1964). Nove pilastri per lato scandiscono l'irregolare corpo longitudinale in tre navate concluse da un transetto su cui si innesta, affiancato da due absidi, un profondo coro. Quest'ultimo si innalza, sfruttando anche la pendenza naturale del terreno, su una cripta che ripropone la pianta della costruzione superiore. Il capocroce è invece sormontato da una cupola sostenuta da pennacchi ricadenti su colonnine, soluzione che si riscontra anche nella vicina Notre-Dame di Généteil.Nell'aprile del 1940 un bombardamento portò alla scoperta, sotto uno strato di ridipinture ottocentesche, della decorazione medievale, riconducibile a due distinte fasi. Nel coro sopravvivono solo tre dei Vegliardi dell'Apocalisse posti ai lati della Maiestas Domini che, circondata dai simboli degli evangelisti, un tempo campiva l'abside. Il transetto è decorato con scene tratte dall'Antico e dal Nuovo Testamento: nel braccio settentrionale sono raffigurate le Storie di Adamo ed Eva e nell'abside laterale la Cavalcata dei Magi; in quello meridionale invece sono rappresentate le Storie di Noè, in miglior stato di conservazione. Questo ciclo ricorda nello stile, nella struttura compositiva e nel soggetto quello della chiesa benedettina di Saint-Savin-sur-Gartempe; un ulteriore termine di paragone è costituito dal celebre manoscritto con la Vita Albini (Parigi, BN, nouv.acq. lat. 1390). Questi confronti, entrambi della fine del sec. 11°, costituiscono un valido punto di riferimento per la datazione degli affreschi di C. (Thibout, 1942; 1964), che sono peraltro stati assegnati su base stilistica agli inizi del sec. 12° (Oursel, 1980).L'ampia navata centrale è a sua volta rivestita da pitture murali che alternano architetture dipinte a motivi araldici, quali losanghe, cuori e bande orizzontali; medaglioni inquadranti uccelli affrontati a un albero stilizzato, probabile imitazione di motivi propri dei tessuti orientali, completano poi questa originale decorazione, databile tra la fine del sec. 13° e gli inizi del 14° (Deschamps, Thibout, 1963). All'interno della chiesa è inoltre conservata una statua in legno di S. Lupo del 13° secolo.
Bibl.: M. Thibout, Découverte de peintures murales dans l'église Saint-Jean-Baptiste de Château-Gontier, BMon 101, 1942, pp. 5-40; P. Deschamps, M. Thibout, La peinture murale en France au début de l'époque gothique, Paris 1963; M. Thibout, L'église Saint-Jean-Baptiste de Château-Gontier, CAF 122, 1964, pp. 282-288; G. Picquenard, R. Diehl, s.v. Château-Gontier, in Dictionnaire des églises de France, III, Sud-Ouest, Tours 1967, pp. 49-50; Histoire des Pays de la Loire, a cura di P. Lebrun, Toulouse 1972; R. Letellier, Peintures anciennes de l'église Saint-Jean de Château-Gontier, Mémoires de l'Académie d'Angers, s. X, 1978-1979, 1-2, pp. 88-89; R. Oursel, La pittura romanica, Milano 1980, pp. 232-233.G. Curzi