CHAPLIN, Charles Spencer
Celebre attore cinematografico, nato a Londra il 16 aprile 1889, più noto sotto il soprannome di Charlot, Charlie o Carlito. Il padre e la madre, attori di varietà, lo fecero esordire prestissimo sulla scena. Emigrato nel 1910 con il fratello Sidney, recitò nei teatri americani sino al 1912, come comico eccentrico. Poi Mack Sennett, direttore della ditta Keystone, lo impegnò per una serie di brevi pellicole. I primi saggi del Ch. ripetevano i soggetti, dal grossolano effetto comico, allora in uso ma già si delineavano le caratteristiche essenziali del suo tipo, divenuto poi mondiale.
Ma quando l'elemento farsesco dei primi soggetti lasciò libero il passo a quelli della pietà umana, del sogno, della sorridente resistenza al male, il Ch. rivelò una vita e una potenza di caratterizzazione paragonabili a quelle delle grandi maschere italiane del Seicento. L'arte del Ch. non si limita solamente al proprio personaggio: alle avventure del protagonista partecipa tutta una folla di maschere moderme, tipicamente schematizzate. Questa sua sensibilità di inscenatore ha avuto la riprova in un film drammatico da luí soltanto diretto, L'opinione pubblica (1919), in cui l'amara concezione della vita che è al fondo di ogni film di Charlot si esprime in guisa particolarmente realistica.
Nel 1916 il Ch. compì una serie di dodici film. Nel 1917 la sua fama si era affermata in tutto il mondo ed egli poteva dedicarsi a interpretazioni più complesse. Del 1918 è il film Charlot soldato, e dello stesso anno Il pellegrino; ma la sua arte toccò i più alti vertici nel Monello (Kid, 1920, con Jackie Coogan), nella Febbre dell'oro (1924), il suo capolavoro, e nel Circo (1926-27). Dopo il Circo, che apparve in taluni punti leggermente sforzato, il Ch. ha prodotto solo Luci di una grande città, giacché, autocritico severissimo, egli si è mostrato negli ultimi tempi sempre più indeciso nella scelta dei soggetti.
Bibl.: L. Delluc, Charlot, Parigi 1922; numero speciale del Disque vert, IV e V, 1924; H. Siemsen, Ch. Ch., Lipsia 1924; L. Fabre, Charlot, in Revue hebdomadaire, 16 gennaio 1925; num. spec. de Les Chroniques du jour, dicembre 1926; R. Florey, Ch. Ch., Parigi 1927; J. e J. Tharaud, in Petite histoire des Juifs, Parigi 1928; Ch. Chaplin, Io e il mondo, Milano 1930, e innumerevoli altri articoli e saggi pubblicati specialmente in Francia, Germania e Stati Uniti.