REDFORD, Charles Robert Jr.
Attore, regista, produttore cinematografico statunitense, nato a Santa Monica il 18 agosto 1937. Frequentata per breve tempo l'università del Colorado e trascorso un periodo di studio in Europa, soggiornando fra l'altro a Firenze, si avvicinò al teatro iscrivendosi all'American Academy of Dramatic Arts di New York. Dopo aver esordito a Broadway nel 1959, nel 1962 riscosse un grande successo recitando in Barefoot in the park (A piedi nudi nel parco; portato sullo schermo nel 1967). Nel 1964 passò al cinema, interpretando l'antibellicista War hunt (Caccia di guerra), cui seguirono il drammatico The chase (La caccia, 1966) di A. Penn, dove fu accanto a M. Brando; This property is condemned (Questa ragazza è di tutti, 1966) di S. Pollack, e Butch Cassidy and the Sundance Kid (Butch Cassidy, 1969) di G.R. Hill. Quest'ultimo film, dove recitò con P. Newman nel ruolo d'un fuorilegge, gli valse una nomination per l'Oscar e ne fece uno dei più apprezzati attori di Hollywood.
A consacrarne la fama vennero poi il western Tell them Willie boys is here (Ucciderò Willie Kid, 1969) di A. Polonsky, Little Fauss and big Halsy (Lo spavaldo, 1970) di S.J. Furie, il polemico The candidate (Il candidato, 1972) di M. Ritchie, l'altro western Jeremiah Johnson (Corvo Rosso, non avrai il mio scalpo, 1972) di S. Pollack, il politico-sentimentale The way we were (Come eravamo, 1973), ancora di Pollack. La coppia R.-Newman tornò a mietere i massimi allori (sette Oscar) nell'ironico The sting (La stangata, 1973) di Hill; e alla prova d'attore di R. si dovette se The great Gatsby (Il grande Gatsby, 1974) di J. Clayton, da F. Scott-Fitzgerald, non fu un totale fiasco al botteghino. Aviatore spericolato in The great Waldo Pepper (Il temerario, 1975) di Hill, agente della CIA in Three days of the Condor (I tre giorni del Condor, 1975) di Pollack, in All the President's men (Tutti gli uomini del Presidente, 1976) di A. Pakula, R. è uno dei giornalisti che fanno scoppiare il caso Watergate; torna al cinema di guerra con A bridge too Far (Quell'ultimo ponte, 1977) di R. Attenborough. Dopo essere apparso nei panni di un cow-boy da rodeo in The electric horseman (Il cavaliere elettrico, 1979) di Pollack, e in quelli di un riformatore del sistema carcerario in Brubaker (1980) di S. Rosenberg, ha esordito nella regia, vincendo quattro Oscar, con Ordinary people (Gente comune, 1980), un'attenta analisi della famiglia americana borghese; e dirigendo ancora (1987) The Milagro Beanfield War (Milagro), una commedia in difesa delle culture locali, e (1992) A river runs through it (In mezzo scorre il fiume), un'elegiaca storia di provincia, cui nel 1994 ha fatto seguito Quiz show. Fra gli altri suoi film come attore andranno ricordati almeno: The natural (Il migliore, 1984), Out of Africa (La mia Africa, 1985), Indecent proposal (Proposta indecente, 1993).
Caratterizzato dalla prestanza fisica, dal ciuffo biondo e dal sorriso accattivante, il fotogenico R. è un campione di bellezza virile, e un liberal il più delle volte vincente grazie al suo spendersi con coraggio in favore della giustizia sociale e del progresso civile. Personalmente impegnato nelle campagne ambientaliste e nello sviluppo della cultura cinematografica (nel 1980 ha fondato il Sundance Institute), mette le sue notevoli doti espressive al servizio della tradizione che chiede all'attore popolare di non sacrificare le proprie scelte ideologiche alle leggi del divismo.
Bibl.: T. Jeier, Robert Redford: Seine Filme, sein Leben, Monaco di Baviera 1984; B. Crowther, Robert Redford, Tunbridge Wells (Kent) 1985; P. Durant, Robert Redford, Parigi 1985; S. McKnight, Robert Redford, Londra 1988; J. Spada, F. Troiano, Robert Redford, Roma 1988; M. Clinch, Robert Redford, Sevenoaks (Kent) 1989.