Scrittore belga di lingua francese (Ghlin, Mons, 1869 - Bruxelles 1952). Entrato giovanissimo nella lotta politica, fu nel 1920 tra i fondatori del Partito comunista belga, dal quale fu espulso nel 1928 con l'accusa di trockismo. Esordì come poeta sotto l'influenza di È. Verhaeren (L'enfant qui fut deçu, 1913), passando in seguito a poemi carichi di lirismo rivoluzionario (La guerre des hommes, 1920; Prière aux mains coupées, 1931; Fertilité du désert, 1933), mentre i suoi versi più tardi sono segnati dalla conversione al cattolicesimo (Sacre, 1939; Ave genitrix, 1943). Come narratore diede la sua prova migliore con Faux passeports ou les mèmoires d'un agitateur (1937; trad. it. 1946); scrisse inoltre una serie di romanzi dedicati al mondo borghese, nei quali il disinteresse per lo stile è compensato dalla grande efficacia della rappresentazione: Mariages (1936; trad. it. 1947); Meurtres (5 voll., 1939-41; trad. it. dei primi 2 voll. 1950-52); Mères (3 voll., 1946-49); Beauté des laides (1948; trad. it. 1957).