COLARDEAU, Charles-Pierre
Nato a Janville il 15 ottobre 1732, morto a Parigi il 7 aprile 1776. Celebre per le Héroïdes, con una delle quali iniziò la sua carriera poetica (Armide a Renaud), pubblicò nello stesso anno (1758) una traduzione fibera della Lettre d'Heloïse à Abailard di Pope, che allettò l'ingegno di altri poeti francesi dell'epoca. L'opera drammatica più nota, che suscitò opposizioni ed entusiasmi (Diderot fu tra i più favorevoli) è Caliste, imitata da un dramma inglese, The fair penitent di Rowe, e recitata al Théâtre-Français il 12 novembre 1760.
Ridusse pure in versi (1770-1771) la 1ª, la 2ª, la 4ª, la 12ª e 15ª delle Notti di Young, e cominciò a tradurre i primi canti della Gerusalemme liberata; ma questo saggio di traduzione non ci è pervenuto. Altre opere drammatiche sono: Astarbé (tragedia), Les perfidies à la mode (commedia), Antigone (alcune scene e il piano manoscritti), Courtisane amoureuse e Les amours de Pierre Lelong (operette). Abbiamo pure un poema dal titolo Patriotisme (1762), una Epître à Ninette (1762), un'altra Epître à Duhamel (1774) e infine il poema Les hommes de Prométhée (1775).
Bibl.: Øuvres précédées de sa Vie et de son Eloge, ed. Jabineau de la Voulte, Parigi 1779; Cubières de Palmezeaux, Fontenelle, Colardeau et Dorat. Éloges, Parigi 1803; Lettres inédites, ed. Vincenti, in Bull. Soc. arch. de l'Orléanais, 1854; F. Dupuis, Lettre et Testament de C., ibid., 1859; Le poète C. et le curé de Pithiviers, in Souvenirs et Mémoires, 1899-1900.