DUPATY, Charles-Marguerite-Jean-Baptiste Mercier
Scrittore francese, nato a La Rochelle nel 1744, morto a Parigi nel 1788. Di carattere impetuoso, partecipò ben presto al movimento riformistico, interessandosi soprattutto ai problemi riguardanti la legislazione penale. Nominato avvocato generale al parlamento di Bordeaux, per un atto d'indipendenza che gli valse l'approvazione di Voltaire, fu imprigionato e poi mandato in esilio fino al 1774: tradusse allora e commentò l'opera di Cesare Beccaria. Al suo ritorno fu accusato di ateismo e di nuovo perseguitato, finché ebbe la nomina di presidente al parlamento di Bordeaux. Ritiratosi dopo qualche tempo a Parigi, strinse amicizia col D'Alembert, e si diede tutto con passione allo studio di una riforma delle leggi penali. Nel 1785 fece un viaggio in Italia, di cui furono frutto le Lettres sur l'Italie, pubblicate contemporaneamente alle Lettres sur la procédure criminelle en France.
L'opera riguardante l'Italia si distacca dai soliti libri di viaggi. Vero uomo del Settecento, imbevuto di spirito rousseauiano, convinto della necessità di urgenti riforme generali, generoso e umanitario, osserva le condizioni del popolo, specie per quel che riguarda la giustizia; cerca di rendersi conto della libertà di cui gl'Italiani godono, senza fermarsi alle apparenze; vuol conoscere le condizioni economiche dei singoli stati. Talune impressioni paesistiche e singoli giudizî d'arte anticipano il romanticismo, e non furono senza influenza sulla formazione di quell'immagine romantica dell'Italia che ispirò tanta letteratura nella prima metà del sec. XIX.
Bibl.: Lettres sur l'Italie, Parigi 1824, a cura di L. Dubois; J. Bertaut, L'Italie vue par les Français, Parigi s. a., p. 126 segg.; C. v. Klenze, The interpretation of Italy, New York 1908.