ROGIER, Charles Latour
Uomo politico belga, nato a S. Quintino il 17 agosto 1800, morto a Bruxelles il 21 maggio 1885. Visse dapprima a Liegi, facendo il precettore e dando lezioni private, fino a quando nel 1826 si addottorò in diritto; allora entrò nell'avvocatura. Ma già dal 1824 redigeva, con P. Devaux, J. Lebeau e il fratello Firmin un giornale, il Mathieu Laensbergh, a carattere politico (che nel 1829 divenne La Politique), in senso ostile al governo di re Guglielmo d'Olanda. Negli eventi dell'agosto-settembre 1830 R. ebbe parte principalissima: dopo avere promosso il sollevamento di Liegi, recatosi a Bruxelles fu uno degli animatori della rivolta, facendo parte sin dall'inizio del governo provvisorio. Assicurata l'indipendenza belga - il R. aveva finito anch'egli con l'accedere alla monarchia costituzionale - divenne governatore della provincia di Anversa nel 1831, ministro dell'Interno dal 1832 al 1834, dei Lavori pubblici nel 1840-41, finché, dopo avere capeggiato per varî anni la lotta dell'opposizione liberale contro i ministri di coalizione, nel 1847 assunse la direzione del governo e nello stesso tempo il portafoglio dell'Interno. Nei cinque anni del suo ministero il R. fece adottare una riforma elettorale che abbassò il censo richiesto per il diritto di voto e instaurare il regime libero-scambista; nel campo sociale curò la previdenza (società di mutuo soccorso, cassa generale per le assicurazioni sulla vita, ecc.). Tornò al potere, come presidente del consiglio, nel 1857, tenendo dapprima il portafoglio dell'Interno, poi, dal 1861, quello degli Esteri. Nonostante l'opposizione del re Leopoldo I e di parte notevole della camera e del senato, fece approvare il riconoscimento, da parte del Belgio, del regno d'Italia. R. riuscì, nel 1863, a ottenere l'affrancamento della Schelda dai diritti di transito che l'Olanda percepiva dalle navi recantisi ad Anversa. Rimase al potere fino al 1868.