Uomo politico belga (San Quintino 1800 - Bruxelles 1885). Avvocato, dal 1824 diresse il giornale Mathieu Laensbergh (dal 1829 La Politique), che si batteva per l'indipendenza belga dal dominio olandese. Nel 1830 fu uno dei principali organizzatori dei moti rivoluzionarî a Liegi e a Bruxelles, divenendo figura di primo piano del governo provvisorio. Già legato politicamente al leader repubblicano L. De Potter, votò, come deputato all'Assemblea nazionale, a favore di una monarchia costituzionale, sostenuta dalla maggioranza dei membri del governo provvisorio. Ministro dell'Interno (1832-34) e dei Lavori Pubblici (1840-41) nei governi di coalizione cattolico-liberale, assunse, con la vittoria del partito liberale, per due volte la presidenza del Consiglio (1847-52; 1857-68). In tale carica introdusse una riforma elettorale che abbassava il censo richiesto per il diritto di voto, promosse il regime liberoscambista e diede un forte impulso alla legislazione sociale. Nel 1863, riuscì a ottenere l'affrancamento della Schelda dai diritti di transito percepiti dai Paesi Bassi.