Poeta e critico norvegese (Oslo 1880 - ivi 1938). Dal carattere di effusione romantica delle liriche giovanili (Juninaetter "Notti di giugno", 1916; Min ungdoms by og andre vers "Il paese della mia giovinezza e altri versi", 1921), è passato a quella che egli stesso chiama "religione della ragione", una specie di fede illuministica, avversa a ogni irrazionalismo e misticismo. Già nelle liriche della raccolta Den gode strid ("La buona battaglia", 1928) si manifesta l'aspirazione a superare l'estetismo tendenziale della sua prima fase; e negli scritti critici come En legmann orienterer sig i tilvaerelsen ("Un laico si orienta nella vita", 1931) trova espressione sistematica la sua concezione della vita e dell'arte basata sopra un moralismo assoluto.