Grandgent, Charles Hall
Filologo americano (Dorchester, Mass., 1862 - Cambridge, Mass., 1939), professore di lingue e letterature romanze nell'università Harvard, e insigne dantista. Fu presidente della " Dante Society " americana dal 1915 al 1932. A lui si deve l'edizione americana del testo della Commedia con note esplicative in inglese.
Quattro libri su D., numerosi saggi, articoli e note costituiscono uno dei contributi più ampi offerti dal dantismo americano. Nel suo Dante (New York 1916 e 1921) il G. analizza la personalità e l'opera di D. nell'ambito dell'area romanza e del mondo tardo-medievale del poeta; in The power of D. (Boston 1918) si analizza l'influenza esercitata da D. attraverso i secoli. In The Ladies of Dante's Lyrics (Cambridge, Mass., 1917) scruta nella vita emotiva del poeta per ricostruire lo sviluppo dei suoi orientamenti stilistici e poetici. I Discourses on D. (ibid. 1925) comprendono sottili ricerche e interpretazioni su aspetti della personalità e dell'arte del poeta. Il G. vede D. nella sua epoca, in sostanziale adesione al suo tempo; ed enumera, con qualche meccanico aspetto positivistico, gli elementi fondamentali della " forza " (" power ") di D.: fede, eticità, carattere, esperienza, visione, concezione, tecnica, stile. Vi è in D. " intensity " di acutezza e di sensibilità e, insieme, capacità di applicazione e " fren dell'arte ": per cui s'incontrano in D., in modo originalissimo e forse unico, " spontaneità " e " disciplina ", vibrazione di sensibilità e " severa capacità di controllo ".
In The Ladies of Dante's Lyrics, al di là dell'impostazione di tipo schematico, il G. mira a cogliere il rapporto fra vita ‛ reale ' di D. e vita emotiva e intellettiva, considerando i simboli costantemente in relazione con occasioni realistiche. " Il simbolo si forma in un secondo tempo, finché il poeta crede, o si sforza di convincere se stesso, che l'intera sua esperienza èstata un'allegoria ". Si tratta di un rapporto comunque circoscritto, volta per volta, fra lettera e simbolo, e sarebbe, per G., eccessivo sviluppare in direzione esclusivamente o prevalentemente simbolistica l'interpretazione dell'opera di Dante.
Bibl. -I primi scritti danteschi di G. furono D. and Saul, in " Romania " V (1902) 14-27, e Cato and Elijah, in " PMLA " XVII (1902) 71-90. Alcuni più importanti saggi di G. sono elencati in A. La Piana, Dante's American Pilgrimage, New Haven 1948, 192-204. Per una completa bibliografia, v. " PMLA " XLVII (1932) 911-914. Un profilo di G. è in " Italica " XVI (1939) 159-161 (v. anche in " Speculum " XV [1940] 379-381); cfr. inoltre E.G. Parodi, in " Bull. " XXIV (1917) 121; P. Toynbee, in " Modern Language Review " V (1910) 124-126; VII (1912) 421-422; IX (1914) 134-135.