GORE, Charles
Teologo anglicano, nato nel 1853, della famiglia dei conti di Arran. Educato a Oxford, si diede dapprima all'insegnamento (fellow del Trinity College, 1875-95; bibliotecario della Pusey Library, 1884-93); divenne poi vicario a Radley (1893-94), canonico di Westminster (1894), cappellano onorario, poi ordinario, della regina Vittoria e di Edoardo VII (1898-1901), vescovo di Worcester (1902), di Birmingham (1905) e di Oxford (1911-19).
Il G. ha rappresentato una parte importante nella storia della Chiesa anglicana in quanto ha dato al cosiddetto "movimento di Oxford" un nuovo orientamento. Dopo una duplice apologia della Chiesa anglicana secondo i principi dell'"alta chiesa", contro presbiteriani (The Church and the ministry, 1889) e cattolici (Roman catholic claims, 1889), egli pubblicava una serie di saggi di varî autori (Lux Mundi, 1890) manifestando l'intento di "mettere il credo cristiano nella sua giusta relazione con lo sviluppo moderno delle conoscenze, scientifiche, storiche, critiche, e con i problemi moderni della politica e dell'etica". Subito il G. applicava nelle Bampton Lectures del 1891 le sue idee al dogma dell'Incarnazione, asserendo che Gesù era stato soggetto a tutte le limitazioni umane, spogliandosi di tutti gli attributi della divinità, compresa l'onniscienza; sicché aveva condiviso idee ed errori del suo tempo. Nel campo sociale, poi, il G. è a capo del gruppo chiamato dei Christian Socialists; ha fondato nel 1892, a imitazione delle congregazioni regolari cattoliche, la Community of the Resurrection, i cui membri si obbligano al celibato, hanno una regola, una cassa comune, ecc. La casa centrale è stata fondata nel 1898, a Mirfield, presso Huddersfield; nel 1903 si aggiunsero un seminario teologico, e una casa per le missioni a Johannesburg (Africa meridionale).
Tra gli altri scritti del G., tutti editi a Londra, ricordiamo: The Creed of the Christians (1895); The Body of Christ (1901); The new theology and the old religion (1908); The Deity of Christ (1922); Can we then believe?, 1926; Christ and society (1928); Jesus of Nazareth (1929); e commenti a Efesini (1898), Romani (1899), Epistole giovannee (1920).