McKIM, Charles Follen
Architetto, nato il 24 agosto 1847 a Isabella Furnace (Pennsylvania), morto il 14 settembre 1909 a Smithtown (Long Island). Completati gli studî nella Lawrence Scientific School dell'università Harvard, lavorò per qualche tempo nello studio tecnico di Russell Sturgis e nel 1867 andò a Parigi, per frequentarvi la Scuola di belle arti. Profondo ammiratore di Ruskin e dell'arte gotica, l'indirizzo della scuola parigina non lo soddisfece completamente e le sue simpatie si volsero sempre più verso Roma, che verso Parigi.
Tornato in America nel 1870, lavorò prima nello studio di H. H. Richardson, poi in società con gli architetti Mead, Bigelow e White - che sostituì nel 1879 Bigelow - senza che sia possibile distinguere, in una tale organizzazione, l'apporto di lavoro individuale di ogni suo membro. Questo grande studio tecnico ebbe un'incalcolabile influenza sull'architettura americana, non solo per la bontà dei progetti che vi furono creati, ma anche per l'ufficio ch'esso esercitò di scuola pratica, da cui uscirono molti dei migliori artisti della nuova generazione.
Il gusto raffinato di M., l'enciclopedica, minuziosa conoscenza dell'architettura italiana e l'infinita pazienza, ne fecero la guida spirituale della società.
Lo spirito dei tre architetti che ne fecero parte fu sempre classico e conservatore, sia che abbiano tratto ispirazione dalle Terme di Caracalla, come nella stazione della ferrovia di Pennsylvania a New York, e dalla Rinascenza italiana, come nell'Università e nel Century Club della stessa città, e nel classico Palazzo di Stato di Rhode Island, o dallo stile coloniale americano, come in diverse dimore private. Personalmente, M. ebbe parte importante nello sviluppo del piano regolatore di Washington, che si sta ancora attuando. Uno dei suoi progetti favoriti fu la creazione dell'Accademia Americana a Roma.
Bibl.: A. H. Granger, Ch. F. M., a study of his life and work, Boston-New York 1913; C. H. Reilly, Mckim, Mead and White, Londra 1929; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIII, Lipsia 1929 (con bibl.). Inoltre: G. H. Edgell, American Architecture of today, New York 1928.